LIBRO DECIMO. A 7SLTSLO MDC XXXVl NEI cominciamento di queft’anno accadde in Venetia una 1636 cofa, quafi da non riferirli, fé non fi foiTe con varii difcorfi agitata forfè più di quello , che meritava . Ritiene per immemorabile ufo 1’habito lungo de’Patritiij la veneratione, e la gravità de _gli antichi togati $ e ne’ Magiftrati confpicui fi diftingue ad autorità , e decoro col colore, e con l'ampiezza, onde fimil Verte fi chiama Ducale, ò più volgarmen- V'fla »«, te a maniche larghe. Quelli, che ufcivano dalle cariche di Configliere, ò di Savio del Configlio, che trà le urbane, e politiche tengono i primi porti j e che nelle Ambafcerie appretta i Rè havevano fervito alla Patria , riportandone il grado di Cavalieri j continuavano ad ufare la ftefla forma di verte , ma di color nero, durante la loro vita. S’ignorava il principio di tale coftume, ò che vi fofle Legge, fmarrita dal tempo, ò che il tempo equivalefle alla Legge. Il numero pareva alquanto difiufo, mentre certo deliderio honefto di ren-derfi dall’univerfalc diftinti fpingeva molti a procurare gl’impieghi principali della Città, e per meritarli animava ad intraprendere gli ertemi più difficili, &onerofi. Cominciarono motho di alcuni con fuifurri, poi con più aperti difcorfi ne’ circoli, e nell otio del Foro a biafimare l’ufo, e la diftintione, non tu. ' autorizzata da Legge, anzi ad accufarla, come ambitiofa in-ventione di quelli, che non potendo per gl’ Inibituri prudenti della Republica continuare ne’Magirtrati, volevano almeno ad ortentatione portarne l’Infegne . Dicevano , In quelle Ve-fti non riconofcerfi la moderatone della vita privata, in cui aJ™”‘r la viciffìtudine del comando regola l uguaglianza de Cittadini . Dov ejfer quella Legge, che nella Republica, fe la liberili efime dall Imperio ae gli ftranìeri , modera, e frena l elatìone, e le cupidità de privati ? Mancar forfè a Cittadini gli honori, 0 a gli honori i Cittadini, dove nell ugualità de TSLatalì godono tutti il fregio della liberta, unita alla dignità del comando ? Ejjendo il loro fervitio , come un debito, che fi prefla alla Patria , dover pajfar len^a premio ì e fe gl impieghi fon brevi, affinché ne fia H. TSLani T. 1. * Nn tufo