96 triestina, nò trentina, dell’ Italia irredenta, il movimento politico per la Venezia Giulia non solo al di là, ma anche al di qua dell’ Isonzo, se fossimo stati più conseguenti alle anteriori nostre relazioni con esso, e non ci fossimo invece messi ad un tratto a fare gli smemorati, i sussiegati, gli apatici verso le tanto giuste e insieme tanto prudenti sue aspirazioni, prestando così occasione di farsi innanzi agli elementi più avanzati, farsi ascoltare e sostituirsi. I quali, del resto, se hanno levato più rumore, non hanno operato ancora la centesima parte di quanto operarono i patrioti moderati dell’ Alpe Giulia, essendo un fatto comprovato da una lunga serie di documenti che essi si distinsero fra i migliori in ogni campo della nostra attività nazionale, da quello dell’ apostolato scientifico a quello delle armi, ed è dovuto alla sagacissima loro perseveranza se ora si comincia a comprendere che la loro causa è nostra, che è la causa, come essi ben la chiamano sempre, della sicurezza d’ Italia alle sue frontiere orientali e dell’Adriatico ». CONFINE GEOGRAFICO E POLITICO A COLPI DI CANNONE? — E ciò che hanno predicato e desiderato i guerrafondai del passato ; nè sono ancor essi del tutto voci spente, sui quali appena le dolorosissime giornate africane ebbero potere alquanto di calmarne i bollori. Non ne parlo con disprezzo : tutt’ altro ! Non era certo cosa delittuosa, nè fu già in altri tempi senza efficacia quel patriottismo battagliero che molti, moltissimi di loro condusse a veri eroismi e a nobiltà di sacrifici, dai quali traggono ancor oggi se hanno voce in consiglio la loro forza morale e politica ; ma comincia il loro torto quando si ostinano a non capire che il patriot-