359 Vi sono fatti che la spada del conquistatore non distrugge, perchè certi atteggiamenti di un popolo sono inerenti alle proprietà psichiche o fisiologiche della sua razza, che sono tanto più tenaci e universali quanto più quella razza è una e compatta,* direi quasi omogenea. Il venerando patriota e dotto amatore della sua patria istriana il prof. Paolo Tedeschi propendendo per P opinione che primi abitatori dell’ Istria sieno stati i veneto-traci, soggiogati poi dai celti, suppone ci sia stata sempre una doppia corrente di due razze : la veneto-trace che dopo la conquista romana guardava a Roma con più amore ; l’uomo celtico che serberà un rancore più prolungato, e prevarrà nelle ribellioni contro Roma. Non nego genialità a tale supposizione, ma non mi parrebbe di accettarla, cominciando dal soggiogamento dei veneto-traci fatto dai celti. La civiltà maggiore non è soggiogata dalle semi - barbarie, e tali erano i celti in confronto dei traci : e la maggiore potenza era visibile luneo la riva dell’ Istria munita di citta- O delle importanti, in confronto dei miseri castellieri dell’ altipiano o della pianura. Non si può pensare che ad un modus vivendi dei rivieraschi, per dir così, coi montanari. Troppo importava ai celti godere dei benefici che un pacifico scambio colla gente di mare della costa arrecava. Mentre la costituzione elevata sociale di quei della costa portava a non prendersi gran pensiero, di quei forti ed a-dusti sì ma ignoranti abitatori degli altopiani, viventi di pastorizia e di caccia. Le vicende della guerra istro romana si sono svolte sulla linea della marina e la stessa città di Nesazio, sebbene su colle fortificato, appartiene alla corona della città istriane della marina, per la sua vicinanza al Golfo di Badò : come forse tali erano Mutila e Faveria. Per me adunque niente conquista celtica, ma secolari relazioni di commercio e di contratti tra i celti ed i pe-lasgo-traci pur restando per lungo tempo, che non si può