40 con amore quest’ Istria che ha in se le grandi porte del-1’ oriente d’ Italia, non soltanto in ciò che riguarda la geografia, la storia e 1’ Arte, ma anche nelle questioni politiche che possono essere il nostro destino del domani. Chiunque potrà trovare monco il mio lavoro, imperfetta, inferiore alle aspettative destate : ma si pensi che è il primo lavora di tal genere in Italia, e al primo tocca sempre un’ aspra parte : rompere le buccie. Nessuno ad ogni modo mi negherà il sentimento a cui mi sono ispirato : P amare intenso, sincero, assoluto alla patria mia. Per quanto a Oriente vegga masse imponenti di turbe anelanti alla vita civile come gli Slavi, incalzati da più generazioni a un divenire che non tarderà molto, ad essere più che una minaccia ; per quanto una sottilissima politica da molto tempo regga a Pietroburgo le sorti di un popolo immenso a cui la storia può serbare delle fatali missioni ; per quanto la Germania abbia assunta un po’ troppa seriamente la parte di moderatrice e patrona in Europa, perchè la diplomazia Europea le ha assicurato dal ’70, trenta anni di pace — onde pare che lontano, lontana, sul-P orizzonte politico poche figure colossali si disegnino sovrastanti alle minori — io sento una fede grande, illimitata nella virtù della mia patria, nelle sue forze ancora latenti, che cominciano a disserrarsi con sforzo titanico e quasi doloroso da involucri che sanno ancora i secolari tormenti e le ango-scie di tempi che furono, ma che un dì fluiranno spontanee a nobilissima meta. Non so staccarmi dall’ illusione ineffabile di una futura Italia che divorziando da quanto ancora la imbarbarisce ed inceppa, mova a più puri orizzonti colla fede nelle proprie forze giovani e vigorose, colla religione delle idealità sane e sincere dei popoli, a cui vicende storiche politiche e sociali hanno posto doloroso bavaglio, ma non impedirono P esuberanza vitale nel dì del dovere, e non P impediranno alle future vittorie. E mi si lasci credere che