235 Sono noti gli ardimenti di coloro che si aprirono per la prima volta un forzato passaggio in questa caverna verticale, una delle più celebri del genere (Vedi Tav. XVIII). Il disegno che presento è tolto in scala minore da quello che 1’ ing. Sforzi (di Trieste) comunicò al Morlot che lo pubblicò nella Geologia dell’ Istria (Abhandlungen d. 1. R. Istit. Geolog. di Vienna). La via, come si vede, è assoluta-mente verticale e in varii punti fu resa accessibile dalla mina, con un lavoro paziente di quasi 11 mesi, penetrando per più di 240 metri di profondità nelle viscere della terra. A questo punto finalmente si scoprì una immensa caverna alta circa 80 metri, e in fondo alla quale scorreva un fiume con impeto assordante, che ruggendo si inabissava in un’angusta volta dopo aver formato un tranquillo laghetto. Dalla superficie al pelo d’ acqua si erano misurati 323 metri ! Non mancavano dunque che 20 metri appena per raggiungere il livello del mare. IV. Grotta presso il Cimitero di Basovizza. — Al solito 1’ orifizio di questa grotta è una foiba quasi circolare (cir-conf. m. 20) che conduce ad un pozzo profondo 115 m. ; una voragine che dà le vertigini. Poi per un condotto naturale allargantesi tratto tratto in piccole caverne si discende ancora fino a 200 metri dalla superficie. L’ esplorazione avvenne per parte della Società Alpina il 9 Febbraio 1896. Vi si riscontrò anzi uno strano fenomeno. L’ aria esterna era a 90 C. ; — a 115 m. di profondità come era naturale si trovò che il termometro segniiva 180. Ebbene : a 200 m. il termometro segnava 13" : diminuzione dunque di temperatura anziché il regolare aumento. V. Grotta di S. Giuseppe 0 Rtcsmagna. — L’ammasso di detriti nel mezzo di questa Grotta che è a piombo della imboccatura, fa supporre il crollo dell’ antica callotta. Conviene percorrerla a forza di funi, ma il visitarla non è senza frutto e godimento.