IOI anzi eh’ essa, vedendo 1’ Europa ben decisa ad opporsi agli Tappetiti nordici, non lascerebbe la compagna, la quale avesse più fame che giudizio, sola nelle peste fino a tempi migliori ! Ma 1’ accennato indirizzo politico non si potrebbe negare seriamente. E vi hanno Italiani, pur sagacemente persuasi che l’Italia è senza difesa finché non ricuperi la naturale sua frontiera d’ oriente, i quali cadono nella stranissima contraddizione di cercare per tale rivendicazione gli alleati a Pietroburgo e a Berlino. Perdonatemi 1’ esclamazione, e torniamo all’argomento, cioè all’argomentata unione della Russia e della Germania pel grande scopo di estendere o la loro signoria o la loro prevalenza e tutela, l’ima oltre i Balcani e 1’ altra oltre le Giulie, quando fra le discordie dell’ Europa fosse lasciata 1’ Austria dibattersi da sola. Non importa qui fermarsi a considerare, come sieno ingiuste codeste loro tendenze. Su di ciò, per quanto riguarda la Russia, io mi limito a farvi notare, che è molto maggiore la differenza di caratteri nazionali fra Jugoslavi e i Russi di quello che fra voi Italiani e Francesi. Chiamereste voi nazionale il dominio della Francia in Italia? Rispetto poi alle voglie germaniche, nemmeno un’ apparenza di causa nazionale si lascia immaginare per esse. E mi stupisco che, mentre nella mia patria questo è veduto, si può dire, da tutti, vi siano costà in Italia, nè già soltanto fra le classi ignoranti, molti e molti che non lo sanno. Dove mai vi hanno Tedeschi indigeni, in qualsiasi punto, dall’ Isonzo al Quarnaro ? E sta forse la Germania almeno dappresso sul versante settentrionale dell’ Alpe Giulia ? Ma quale ragazzo delle nostre scuole non sa insegnare, che là fra le genti germaniche e la frontiera naturale d’Italia sta largamente e popolosamente la Slavia con tutta la Camiola e con buona parte della Carinzia ? Che altro dunque all’ infuori della sola ragione dell ar- ] Big. 18 Fot. Benque PIRANO — Casa Veneziana