147 che esistendo contemporaneamente il fatto di una foiba che lo inghiottiva, quindi il nome di foiba sarebbe posteriore, cioè dopo compiutosi il fenomeno geologico. E veniamo all’ Arsa o Arsia, il corso, dopo il Quieto, più importante di acque nell’ Istria. Nasce nel lago d’Arsa (o Cepich) a cui dà quindi, o da cui riceve il proprio nome : e non direi come alcuni che nasca dalle falde del Monte Maggiore, perchè quel corso d’acqua che dal Maggiore si getta nel lago d’ Arsa sotto il nome di Bogliuno, è già un torrente, talvolta anche asciutto, dal quale quindi il lago d’ Arsa non riceve il volume d’ acque che lo alimenta e con esso il fiume Arsa. Poco dopo essere uscito dal lago, alla riva destra riceve dei tributarii, ma di poco conto : nominiamo tuttavia fra essi il Derniza. La forma del seno in cui le acque del fiume si confondono con quelle del Quarnaro ricorda davvero le accidentalità dei noti fiord norvegesi. All’ epoca romana, questo fiume fu posto da Augusto a confine orientale dell’ Italia, come quello che nettamente divide gli Istri dai Liburni ; ed è strano che il valente e compianto prof. Marinelli nel suo dottissimo lavoro il Bacino del Danubio (i) dica: « L’Arsa da qualche geografo venne ritenuto erroneamente uno dei termini d’ Italia » se egli stesso a pag. 304 della stessa opera scrive : « Questo porto (Fiume) è sul Quarnaro, di cui Dante, memore degli antichi confini dell’ Italia, uno dei quali davvero è stato sul fiume Arsia...... etc. » Ed oggi cade del tutto l’opinione di coloro che credevano sorgere su questo fiume l’antica capitale degli Istriani, Nesazio, oggi che fortunatissimi scavi e della più preziosa importanza, diedero perfetta ragione a chi opinava invece (1) Nella sua grande opera la Terra, vol. II. cap. II. Parte sesta, pag. 561.