200 frammenti di roccie già disgregate formandone un tutto a guisa di cemento. Nella splendida grotta di S. Canziano, di cui dò ai lettori cinque incisioni su fotografie del Benque di Trieste, queste formazioni si trovano tutte come in generale nelle grotte di qualche importanza, ma il fenomeno che vi è spiegato con una forza da sbalordire è quello della erosione interna fatta dalle acque primitive che vi scavarono veri abissi, in fondo ai quali il Reca si contorce spumando e iroso di non flagellare più come un tempo la volta che gli sta sopra talvolta a 90 metri di altezza ! Se la goccia che stilla poi dall’ alto formando la stalattite arriva a terra ancora pregna di carbonato di calce, sul punto in cui batte, comincia la formazione stalagmitica che coi secoli elevandosi, forma uno stelo che un dì s’ incontrerà col vertice della stalattite che gli incombe, e si formerà una colonna che parrà fatta dall’ uomo e che costituirà il pittoresco della caverna. Nella grotta istriana di Corgnale ne abbiamo un magnifico esempio : in quella di Adelsberg tale abbellimento è frequente e quanto mai splendido. A trovarne di eguale tra le grotte aperte dall’ uomo converrà andare in Belgio nella celeberrima grotta di Han molto visitata e conosciuta da tempo immemorabile, specialmente in quell’ immenso tratto che ha nome : Salle du Dòme, una cinta pentagonale irregolare, dagli angoli arrotondati e percorsa in quattro dei suoi lati dal fiume Lessa; tutto intorno alte cupole, larghe sale, navate profonde, colonnati, rampe, portici che si penetrano, si intersecano e si sovrappongono con un ardimento di architettura e un prodigio di statica che desta meraviglia e stupore. Quante rivoluzioni sotterranee e che stupefacente lavoro di natura ! Quale elaborazione paziente nella notte dei tempi ! In questa grotta del Belgio più che in qualunque altra in Europa 1’ eco si sbizzarrisce in modo stranissimo. Il