152 abbandono da vari scritti, su tutti interessante (meno nella parte geologica) quello del dott. L. Lorenzutti, ho voluto giudicare de visti, come si dice. Fui sfortunato di non trovare il Parroco che mi sarebbe stato guida intelligente e gentile nella mia piccola escursione, perchè lo so ospitale e cortese, onde dovetti affidarmi ad un contadino che mi fece camminare molto e vedere ben poco. Cioè, il poveretto non poteva farmi vedere che quello che c’ era: ruderi e rovine. Ma non sapevo adattarmi a credere che mi facesse veder tutto. Settanta anni appena dalla celebrità, tanto penoso oblìo ? E proprio (piando in questi ultimi anni le stazioni balneari ebbero uno slancio tale da divenire necessarie anche a chi non ne ha bisogno affatto, solo per il sentito bisogno di un asilo lungi dalle città, dai rumori quotidiani, in faccia al gran mare rigeneratore, dove ritrovare nella emancipazione di etichette e di riguardi sociali, quella gaja vita ingenua dei popoli antichi cui tanta civiltà non soffocava, non sfibrava, non demoliva ancora con la febbre e la vertigine dell’ odierno lavoro ! Gli è che questo incantevole sito potrebbe più essere usato come stazione di bagni di mare, non presentando le fonti termali che una bassissima temperatura : quantunque io non creda che le analisi chimiche e più ancora gli scavi di ricerca abbiano detto l’ultima parola. Ma torniamo alla mia guida. Se potevo fidarmi nei garretti d’acciajo del mio cicerone, che in poco tempo mi condusse per tutta la campagna, non mi arrischierei di riferire per buoni tutti i dati e i detti suoi. Mi attengo quindi per questi al dott. Lorenzutti, accuratissimo estensore di una memoria sulle fonti termali della provincia istriana che quantunque di 22 anni fa si legge con piacere, e ad altri studi più recenti mi atterrò oltre che al suddetto, per i bagni di Santo Stefano, la località termale classica dell’ Istria.