LIBRO Q_U ARTO. 191 have-va da lui ottenuto una leva di dieci mila Soldati , an- 1618 che contra l’aifenfo de’Principali del Regno j e quelli fotto l’Horaonai, Barone Unghero, entrati nella Superiore Unghe- iwtifp ria, havevano rotto Stefano Ragotzi , Generale del Gabor . ‘ Convennero perciò i Confederati , non folo partire dall’Au- partenza ^ fìria i ma una Dieta in Ungheria , nella quale fi trattava di ÌJpaT' conferire al Gabor quella Corona, per timore fù feioita ,* an- utt zi il Gabor medefimo piegò , col ritenere le conquiile , ad to'Cefarei , una tregua, la quale, fe bene non terminò con la Pace, ad Ì}ZrrL ogni modo per dieci meii levò quella diilrattione moietta , *«/>«*>• dando comodo all’Homonai di paifare nella Slefia, e nella Moravia, al Buquoii nell’Auilria fuperiore, & al DAmpiere d’infeguire il Torre nella Bohemia. Si riduifero dunque ver-fo quello Regno le application!, e le cure de5 Principi, e fi poteva dire, che foife come un gran lago, nel quale con va- (piratici rii difegni pefeavano molti . Ferdinando I3/ (limava fuo Pa- d^uiì. trimenio ; Federico la riputava fua Dote j il SaiTone, & il Bavaroafpiravanoa fpoglie j e non mancavano di quelli, che attendendo accidenti, fperavano nell’altrui ilanchezze cogliere per loro il premio dell’Armi. Veramente la Cafa d’Auftria era in quel tempo, come il Dado della Fortuna d’Europa : chi la defiderava iollevata, e chi la procurava abbattuta. I più amavano di moderarla. A tutti però fervivano i protetti dalla Cafa medefimi di Pietà , e di Stato , ancorché s’uniifero inileme Principi di credenze diverfe , e la Religione faceife la guer- /’ Inghilterra. a fe ileifa. Verfo il Rè d’Inghilterra fi volgevano gli oc-chi di tutto l'imperio, perche al Palatino eifendo così ilret- toì PaUti’ tamente congiunto, & in ogni affare con offitiicontrailando i vantaggi agli Auftriaci, pareva , che difficilmente foife per attenerli dall Armi. Ma in quel Principe contendevano per ordinario l’impotenza, e 1 decoro. Egli Scozzefe per nafeita, e per heredità pervenuto alla Corona, era il primo, che co-mandaife a due JNationi, per naturale antipatia, & antica emulatone nemiche ; e domar volendo la ferocia di quei Popo- ^¡11% li, coll inertia , e coll’otio, s’haveva fittamente propoila la quie- to te& ¡sfuggiva al poffibile di convocare i Parlamenti , fen- dp!,Z7di za 1 quali non potendo imponere contributioni, nè raccoglie- danaro-re danari } fi contentava più toilo di contrattare con molte angu-