298 ricercare ancora in tutte le loro parti così da riescire a risultati sicuri. Intanto il fatto della freccia mi animò a spingere innanzi le mie ricerche. “ Il suolo dell’ Istria è perforato non solo da grande numero di profonde voragini, ma anche da antri e caverne praticabili ed abitabili. Pensai che importerebbe visitare e frugare ad una ad una almeno quest’ ultime che in esse forse potrebbero nascondersi traccie e avanzi di epoche ancora più remote e veramente selvaggie. “ Fecimo coll’amico Scampicchio delle ricerche, impegnammo altri amici ad estenderle e moltiplicarle, ma non ancora ci arrise il desiderato segnale. Non disperiamo. Gli uomini dell’ età della pietra, dei quali si hanno, come vede, indizii non dubbi nell’ Istria, non saranno già cascati qui dal cervello di Giove belli ed armati. Insistendo ci si arriverà, ci si deve arrivare. “L’ultimo autunno (1869), potemmo fare qualche escursione sull’isola di Cherso. Nelle vicinanze di Vrana, donde avevo avuti i primi saggi di breccie ossifere, ne trovammo altri ed altri ricchi sopra tutto di denti. Poi n’ebbimo di più rari tratti dalle parti dei Lussini. In uno di questi v’ è un notevole miscuglio di grossi denti d’ animale e di denti minori eh’ io non oso dire d’uomo. E un esemplare che vuol essere giudicato da chi ha famigliarità colla anatomia comparata. Finalmente, accompagnato da egregie persone pratiche dei luyghi, yvny sceso nelle caverne di Ghertfiosal, non lungi dal canale di (.ùssero, già descritte dall' illustre naturalista Alberici'Fortis nel suo Saggio di Osserva :i'ònf sopra /'¿sàia di' Cherso ed Osscro, Venezia 1771. “Molti accusarono il Foftis^di esagerato, poetico, visionario. Facile il dirlo, ma io colla scorta def suo libro ho colto la natura, per così dire, in flagrante, nell’atto cioè che forma e consolida la pasta ossifera chiusa fra strati di pietra. La descrizione ch’ei fa di dette cavèrne è così esatta, eh’ io e i miei compagni possiamo dire di aver posto il piede e la mano ove egli li pose. Ma i cent’ anni corsi dalla sua esplorazione sono un giorno nella vita della natura. Tolta forse in qualche tratto l’ultima superficialissima crosta, ogni cosa nelle caverne è oggi appunto com’ era ai tempi del Fortis. La scienza invece ha percorso un immenso stadio, ma oggi, se fosse vivo il Fortis certo sarebbe coi primi. “ A Cherso ci dissero che nelle famiglie dei contadini si tengono come infallibile guarentia contro il fulmine certi pezzi di pietra nera che dalla descrizione dovrebbero essere altrettante armi o stromenti dell’ età della pietra. Osservarono altri che lo stesso avviene in altre parti dell’ Istria e specialmente sul Carso. Non è facile accertarsene perchè la cieca superstizione impone, dicesi, al possessore di fame mistero. Pur cerca e ricerca saltò fuori, precisamente in Cherso, una accetta di pietra nera poco dissimile da quella ritrovata molti anni addietro sui monti di Albona. “ Per ultimo nello scavo di un canale a Pola sono stati estratti con altre ossa dei grossi denti ai quaii pur giova prestare attenzione. “ La punta di freccia, le due ascie, uno dei denti trovati a Pola, avuto