432 corpo. Infatti qualche informe pezzettino di osso accanto alla moneta dinotava le falangi della mano. Era l’obolo messo in mano al morto per pagare il traghetto a Caronte ? Da ciò che dirò poi non sembra che mi apponessi al vero. Proseguendo con diligenza nello scavo ecco altre ossa di braccia. Sicuro i morti erano due, e messi 1’ uno di fronte all’altro. Marito e moglie? Mah! Facendosi da questo lato più duro il terriccio si ricorse alla zappa : ma i colpi non furono così misurati che non si mandasse a pezzi una lucerna romana, nuovissima, posta alla sinistra della testa del secondo morto, di cui si rinvenne un po’ di cranio e un po’ di osso parietale. E finalmente alla destra della stessa testa ecco un vaso di terra di circa 20 centim. di altezza, del diametro, nella sua parte più larga, di otto centimetri. Era scoperchiato e pieno di terriccio. Vi dovevano essere dentro certo i cibi pei morti. Una inumazione dunque a rito pagano in piena regola ! L’ obolo avea per effigie l’imperatore Costante : e ciò è a sapersi molto importante. Abbiamo invano esaminato con tutta attenzione ogni briciolo di quel terriccio per vedere se trovavamo un secondo obolo per 1’ altro morto : ma se erano marito e moglie si capisce che pagava uno solo : la signora ne era esentata dalla cavalleria di Caronte? Il monile dunque doveva appartenere alla donna — mentre la lucerna e il vaso dei cibi erano stati posti parte a parte della testa maschile, perchè nel tragitto agli Elisi toccava all’uomo pensare a questi impicci e a servire la propria signora. Che fosse poi egli 1’ uomo lo si dedusse anche dalle ossa delle sue braccia assai più sviluppate dell’ altre. I due corpi erano stati distesi sovra un letto compresso di terriccio a calcinaccio battuto, e dai lati le due teste riposavano sopra una pietra squadrata posta ad angolo inclinato così che le due teste stavano alquanto sollevate.