203 fenomeni carsici cogli avvenimenti geologici delle ère terziaria e quaternaria, 1’ epoca glaciale, l’incisione delle valli, il corrugamento, e via dicendo. Il dotto nostro professore ne parlò in un suo discorso alla Società italiana di scienze naturali di Milano, presieduta dall’ astronomo Celoria. E disse con bei colori del paesaggio carsico, presentò in una tabella murale una sezione attraverso il Carso da S. Can-ziano a Barcola, seguendo il Reca nel suo corso tenebroso e accennò alle principali grotte di Corniale, delle Torri, dei Serpenti, etc. per poi toccare del Carso in altri punti d’ Europa e specialmente in Italia. Seguendo le teorie più recenti e più accreditate, giovandosi pure di osservazioni personali sul luogo, il Salmojraghi dimostrò i fenomeni carsici essere « essenzialmente dovuti all’ azione chimica dell’ acqua, che, resa solvente dall’ anidride carbonica, slabbrò ed allargò le iniziali fratturazioni del calcare, vi scolpì rovine e trapanò grotte sol debolmente aiutata dall’ azione meccanica, e dimostrò pure la probabilità di una evoluzione del processo carsico, e cioè il suo iniziarsi, coevo al corrugamento o posteriore, e in questo caso con una graduata sostituzione di una idrografia sotterranea ad una subaerea preesistente ; il suo progredire parallelo all’ incidersi delle valli, coll’ a-prirsi di grotte più profonde sotto, grotte abbandonate, ed infine il suo decadere nella fase di oggidì, già da tempo però incominciata collo sminuirsi dell’ azione solvente e il prevalere dell’ azione incrostante e di quella di abbandono delle materie insolute, per cui le grotte tendono ad ostruirsi, le doline a colmarsi. » (i) E non fu atto di giustizia soltanto, ma anche di vero patriotismo, metter di fronte all’ inerzia degli Italiani in (i) Da un sunto della conferenza favorito dall’ autore alla benemerita Commissione alle pubblicazioni in Trieste.