116 che 1’ autonomia Albanese doveva imporsi come nostra sicurezza dell’ Adriatico, più giornali austriaci notoriamente italofobi assumendo il fare prepotente degli inconscii brutali, ci minacciavano di rappresaglie..... di altri tempi. Abile come sempre, praticissimo, acutamente geniale e pieno di riflessioni feconde fu 1’ on. Luzzati, il quale uscì in queste frasi che io rilevo con piacere : « Data la irrego= 1 arità dei confini e la divisione politica del Mare Adriatico si può vivere coll’ Austria=Ungheria senza alleanza, come si è vissuti per perecchi anni, ma non senza trattato di Commercio : e non facendo il trattato di commercio bisognerebbe fare un trattato per la rettificazione dei confini, che sarebbe più difficile ». E mettendo sul tappeto dei fatti il rapporto commerciale colla Francia amica onde si composero tra 1’ Italia e questa nazione le questioni che le potevano dividere nel Mar Rosso e nel Mare Mediterraneo, ricordando il convegno di Tolone, pose rigido e netto il problema che oggi s’impone: Come si possono coordinare colla rinnovazione della Triplice alleanza i nuovi amichevoli rapporti tra la Francia e l’Italia? « Ecco il problema, esclama l’eminente uomo, che per fortuna non può dividere la Camera italiana, come non la possono dividere nè il problema del-1’ autonomia albanese, nè la convenienza di favorire il nuovo piano di ferrovia turco-adriatico, nè lungo, nè costoso e di importanza economica e politica, nè i provvidi disegni a favore della lingua italiana e dello spirito italiano che si esplica nella Dante Alighieri. Ed è infervorandoci in questo culto dell’ italianità all’ estero, purificando per tal guisa le