69 La condizione austriaca in ordine a questo primo varco riesce dunque irresistibilmente offensiva. » Che può fare 1’ Italia ? Può mai pigliare l’offensiva ? Ove non voglia abbandonare (continua sempre il Fambri che teneva 1’ occhio fisso sui lavori del Sironi, sulle guerre napoleoniche, sulle pagine del Gandolfì, del Bertolò Viale, sui lavori del Combi e di molti altri competenti) l’importante regione fra il Tagliamento, le Alpi e il mare, nè farsi girare sull’Isonzo o spuntare sul Tagliamento, che cosa farà? Quand’ anche, come Napoleone e Marmont reputavano indispensabile, P Italia possedesse Tarvis, cui si riesce tanto dal passo Pontebbano salendo a ritroso il Fella, come dal prediliano seguendo il corso della Schliza, e ne facesse la sua posizione fortificata dalla frontiera Giulia superiore, essa non guadagnerebbe che difensivamente parlando. Tarvis non ha riuscita offensiva. L’ alta valle della Sava è strettissima fra le Giulie e i Caravanchi e minacciata dalle più vantaggiate e vigorose riscosse di chi possegga la Carinzia. Un’ operazione aggressiva attraverso a simili posti aspri e d’ impossibile spiegamento, col Raibl, lo Schliza, il Gailitz e il Gail, quattro corsi d’ acqua, per quanto mediocri prima della Drava, sarebbe sbagliatissima in condizione normali, e possibile soltanto a chi, come Massena nel 1797, rincorresse e incalzasse un nemico già battuto e scovato. Una vittoria può seguitarsi e compiersi dovunque. Ma in riga di iniziativa andarla di primo acchito a cercare in posti simili sarebbe temerità e peggio. Dai monti della Stiria convergono a Lubiana le masse offensive, cui si schiude il secondo varco che per Selva Prof. Silvestri — L’Istria. ®