426 numeriti romani. E di vero dopo quei gioielli della potenza romulea quali sono l’Arena, il teatro, il tempio d’Augusto, 1’ arco dei Sergi, e dopo quanto si ricava dal sottosuolo di Nesazio, ben poco di nuovo e niente certo di meglio si potrebbe dire. Ond’ io — che ristrette pagine potevo dedicare all’ argomento, perchè in un solo volume volevo considerare 1’ Istria sotto diversi aspetti : su tutti, pel mio scopo, il geografico, il politico e 1’ etnico, — ho creduto bene indugiare qui solo quanto era strettamente necessario : tanto più poi che non potrei che ridire quello che cento valorose e dotte penne hanno detto, e mai potrei dire ciò che altri più poderosamente si prepara a dire sull’ Istria. Ripeto : l’Agro polense è la terra classica dei monumenti : il lettore vi ha fatto con me una scorsa : può bene imaginare il resto. Ecco perchè sono costretto a tacere di tutto il resto dell’Istria, specialmente di Trieste e di Parenzo (1) : colonia la prima fondata, pare, al tempo stesso della colonia di Pola, centro magnifico di romanità tra la poderosa Aquileja e Pola la prediletta : città notevole la seconda (Parentium), dove di monumenti romani non furono avari i conquistatori. Per cui come della romanità di Rovigno e del suo territorio fanno fede ciò che si rinvenne di un tempio alla Fortuna, d’ un secondo all’ Istria, incominciati da C. Vibio Varone, compiuti e dedicati da Quinto Cesio Macrino ; — 1’ ara dedicata a Sessomnia Leucitica, la cui iscrizione (2) viene dal Mommsen considerata come la più antica di quante furono rinvenute in Istria ; — e lapidi funerarie di il- (1) C’ è a Parenzo uno splendido e assai istruttivo Museo, dove ebbi squisito quanto dottissimo cicerone, il dott. Pogatschnig che tutto mi fece vedere, tutto spiegandomi con pazienza da certosino : specialmente poi nella basilica Eufrasiana, la splendida tra le splendide, più cortese e più sapiente maestro non potevo desiderare. (2) Seguo qui il Tamaro : Op. cit. voi. 2. pag. 37.