461 dalismo, volendo Carlo Magno che la potenza dell’ intelletto, di cui solo il Clero disponeva a quei tempi di sangue, avesse ad essere usufruita anche nel governo dei popoli. Annoverò quindi nella classe dei Baroni anche i Metropoliti, i Vescovi e gli Abati assegnando loro benefizi di territorii quali feudi, quindi coll’ obbligo di prestare servizio militare. I Prelati poi subinfeudavano a laici parte del proprio territorio, e questi avevano il dovere di prestare per essi il servizio militare. Così continuarono le cose in Istria sotto i Re d’ Italia Carolingi, da Lodovico ad Arnolfo : così sotto Berengario ed Ugo di Provenza. Donazioni. — Sotto i Carolingi le prime chiese che godettero di più del favore imperiale furono Grado ed Aqui-leja, e precisamente sotto i patriarchi Paolino e Fortunato, amici devoti dei Franchi. Si assegna 1’ anno 792 alle concessioni di Aquileja : ma nell’ 80 x, l’anno dopo della apoteosi di gloria di Carlo Magno, le immunità furono piene ed assolute. Alla chiesa di Grado toccava eguale fortuna nello stesso giorno, e le sue immunità si estendevano anche alle sue possessioni in Istria ed altrove. Lo stesso fu confermato dagli imperatori Lodovico e Lotario, poi il favore dei Franchi si converge su Aquileja — Avendo il patriarca di Grado in questo tempo fatto mutare rotta alla sua politica. Nei tempi successivi a Carlo Magno le donazioni sono all’ ordine del giorno : ne accenno ad alcune solo per dare un esempio del frazionamento giurisdizionale del-1’ Istria che ebbe poi tanti incroci e tanti cozzi di diritti nei torbidi tempi medioevali : Nel 911 Re Berengario donava ai Vescovi di Trieste i castelli di Vermo presso Pisino. Nel 929 Re Ugo donava ai vescovi di Trieste i castelli di Umago e di Sipar. Nel 929 Re Ugo al vescovo di Parenzo donava Pisino. Nel 931 Re Lotario concedeva al Patriarca di Aqui-Ptof. Silvestri — L’Istria 53