289 Da tutto ciò si deduce che se una sola grotta è stata capace di dare un quadro così numeroso di fauna spelèa, ove le ricerche continuassero attive e contemporanee in molte altre caverne comode di accesso ed abitabili quanto quella di Gabrovizza, non si potrebbe dare un tributo nè maggiore nè più splendido agli studi cavernicoli. Intanto ciò che di abbastanza non comune si può vantare in queste scoperte è la presenza di un Leone spelèo nonché di un Cane spelèo, dei quali in nessun’ altra Caverna si erano trovate ancora vestigie. L’ Uomo troglodita. — La sua presenza e i suoi costumi ci sono dimostrati dai suoi resti, nonché dalle reliquie delle sue stoviglie. Poiché però l’uso di seppellire i propri morti era in onore presso qualsiasi popolo per quanto primitivo, così resti umani più che nelle caverne, si debbono ricercare nei dintorni di esse, nelle necropoli, tanto più che nell’urne non solo è ricca la messe per gli studi comparati di antropologia, ma ivi preziosa è non meno la serie degli oggetti che in generale sono i più belli, perchè dono estremo fatto ai propri cari, e i più conservati perchè non manomessi, nè alterati dalle intemperie. Ad ogni modo la presenza dell’ uomo troglodita è luminosamente provata dagli avanzi delle sue stoviglie, delle sue armi e dei suoi strumenti, di cui voglio al mio lettore presentare un ricco saggio di incisioni. La caverna di Gabrovizza ha dato adunque un ricchissimo contingente che si può dividere in varie categorie : Strumenti di pietra o di osso, artefatti di argilla, resti dei pasti dell’ uomo delle caverne. *