94 un giorno ricevette, quando il sole di Roma colla disciplina delle legioni e colla legislazione prima, col Cristianesimo poi, F avvolse in torrenti di luce e la redense. Chi P Antico e il Medio Evo sa, m’ intende e mi dà ragione. E perchè si vegga che non mi acceca entusiasmo di sorta e le virtù degli Istriani non datano soltanto dalle tabelle bilingui, cioè dai giorni nostri, a edificazione degli Italiani, a legittimo orgoglio degli onorandi cittadini dell’ Istria ecco una pagina d’oro che di loro scrisse ancora venti anni fa il Fambri. Dedico ad un tempo anche questa a tutti gli irredentisti, se ancor ne fossero, dagli spiriti bollenti, che sognano ancora sullo sterminio degli Absburgo lo stendardo italiano. « In fatto di patriottismo, a tutti gli imaginabili titoli di fervore, e magari di furore, vanno anteposti, di gran lunga, quelli di anzianità. Ebbene, i patrioti più anziani dell’ Alpe Giulia si mantennero sempre in un’ ordine di idee temperate, e ne fa prova P intera storia e la numerosissima bibliografia del patriottismo istriano. Limiterò le citazioni riguardanti quest’ ultima a quella di uno scritto che li rappresenta e quasi ricapitola tutti, voglio dire il recente discorso tenuto dal prof. Combi innanzi al R. Istituto Veneto di Scienze e Lettere e consona in tutto coi primi lavori storici, etnografici e politici pubblicati da lui e dai suoi amici fino al 1856 nell’ almanacco la Porta orientale, il quale fu veramente per P Istria e il Friuli estremo ciò che il Vesta verde e P Annuario Correnti-Maestri per la Lombardia e la Venezia. — Quanto ai diportamenti dei patrioti istriani essi furono sempre consoni alla prudenza e fermezza politica che si ammirano negli scritti. Dal 1859, anzi dal 1848, non avvenne mai che essi facessero cosa contraria all’ interesse generale della loro patria italiana, avendo proclamato sempre come