5& nello scintillìo abbagliante dei suoi ghiacciai, nel regno delle nevi perpetue, in quello orrido dei burroni, degli abissi, non meno selvaggio ad occidente che tra le aspre giogaie delle Giulie Superiori, tutto quest’ arco, dico, si divide in tre parti distinte, cui la più antica geografia non meno della modernissima appella : Occidentali, dalle Alpi Marittime o dal Monte Schiavo al Monte Bianco ; — Settentrionali, da questo al Picco dei Tre Signori ; — Orientali, dal Picco dei Tre Signori fino all’ Adriatico colla catena del Caldera fino a Fianona. Noi dobbiamo occuparci di quest’ ultimo tratto : delle Alpi Giidie, cioè, colle loro diramazioni a cerchio ad oriente del Goriziano, di Trieste e dell’ Istria, di tutta la regione, quindi, detta ab antiquo Venezia Giulia, appunto prendendo la sua denominazione dall’ Alpe che la recinge a Est fino al Quarnero. Ed ecco qui dove si pianta la questione controversa. Dicono : Voi fate tutto Alpe Giulia ogni elevazione di terreno dalle vere Giulie al Ouarnaro : mentre le Alpi Giulie hanno il loro nodo molto a settentrione ed ivi finiscono per lasciare posto a depressioni e quindi ad elevazioni di formazione assai diversa, la Carsica, che vi dà quindi altro aspetto alla contrada che meglio si può dire una propaggine della Liburnia e della Dalmazia. Da ciò deducono : Il limite naturale quindi per 1’ Italia è assai più ristretto. Essa scientificamente può accontentarsi di quel po’ di Veneto che viene a porsi come cuneo tra le Carniche e le Giulie a Settentrione, guardare appena appena con vago desiderio al Varco di Saifnitz, poi volgersi a una frontiera presso a poco come 1’ attuale lasciando che su Gorizia, su Trieste, sull’Istria abbiano espansione come su proprio territorio naturale que’ popoli che una storia ingiusta ha repulsi da marine e spiaggie proprie, ma cui conseguirà col diritto stesso della geografia alla mano.