537 stocratica nello sfolgorio dello studio comparato, onde in una pagina condensava ciò che aveva visto nei suoi lunghi viaggi. Matita fedele ed elegante, le sue riproduzioni sembrano eseguito colla fotografìa : anima eminentemente artistica e cristiana, elevava lo spirito dei suoi lettori in regioni ideali ove egli viveva sovrano. Mi aveva confidato nel 1889, quando io abbandonavo Venezia per Vicenza, che sull’ Istria voleva scrivere di proposito, perchè la diceva « torva feconda di studi preziosi » Pochi mesi dopo moriva ! Ho sentito uno schianto a quell’ annunzio ! A soli 28 anni morire, quando il genio gli aveva precinto di santi allori la fronte, era terribile! Ma quell’ anima eletta non era fatta a limilo per la lotta che si agita in queste povere e straziate zollo umane ! Ecco un suo pensiero generalo sulle Chiese dell’ Istria. « Se da Aquileja, scrive, movessimo ora per l’Istria, senza perdere di vista la cattedrale di Popone (patriarca) ci accorgeremmo esser stata questa il prototipo di parecchie chiese erette lungo le costo di quella penisola, chiese che appartengono all’ XI secolo avanzato, e perciò si avvantaggiano spesso per arte sul loro modello aquilejese». « L’influenza poi greco-bizantina del secolo VI è attestata, scriveva sempre il Cattaneo, da quelle croci entro quadrati e da quello corono elegantissime racchiudenti i monogrammi o legate da lenmisci svolazzanti terminati in foglie d’ edera e in croci, coni’ io vidi a Pola, a Pa-renzo, a Grado, come molte ve ne sono nello isole della veneta laguna.... Di stile Composito-bizantino del V o VI secolo è la forma di qualche capitello di colonna « a calice molto espanso » e più che tutto l’intaglio minuto e spinoso delle foglie d’ acanto, capitello che si trova frequento in Istria ». Altrove dice delle sacristie originali unite allo basiliche : « In Grado 3 edifìci splendidi mostrano 1’ arto bizantina del secolo VI : due chiese e un battisterio. Molto bene conservato il pavimento del Duomo di Grado, una delle cose più preziose del genere, con disegni a motivi svariati, elegantissimi, composti di tasselli di marmo bianco, rosso, giallo e nero, o, come dicesi, ad opus vermiculatum ..... La Chiesa poi di S. Maria di Grado (a. 571-586) conserva ancora dello piccole sacristie originali : cosa che in Istria fa il pajo con la basilica di S. Maria Formosa a Pola, eretta nel 546 di cui restano rovine, la quale aveva due sacristie circolari con nicchioni all’ iugiro, come nel Duomo di Parenzo pare servissero da sacristie alcune celle ad esso unite tuttavia superstiti ». Così via via accenna a cancelli presbiterali (plutei, pilastrini, fregi ctc.) in Trieste (Museo Winchelmann), in Muggia Vecchia (S. Maria), in Pola (Duomo, Museo, S. M. Formosa o di Canneto), in Ossero (Parrocchiale): a Cattedre Vescovili, a Battisterii e a Ciborii battesimali, in Parenzo (Duomo), in Pola (già presso il Duomo), il tutto illustrando con accurati disegni.