127 altipiani di Tarnova e di Piro, e per mezzo del corso del Reca e della depresssione di Ielsane (a settentrione di Castua) dal pianoro della Piuca e dell’Alpi Liburniche. L’ altipiano o Bosco di Tarnova e la Selva Piro anziché considerarli, come qualche geografo fa, appartenenti alla regione boreale e quindi alle Alpi Giulie Settentrionali, io li crederei quasi altipiani di transizione tra la regione boreale e la regione centrale o carsica, per ciò che la valle dell’ Idria, assai lunga e sviluppata (nota per le sue ricche miniere di cinabro), è già una buona depressione per darla come linea spiccata di divisione tra le Giulie settentrionali e le Meridionali. Il Bosco di 1 arnova elevato in media poco più di iooo metri, non ha vette oltre i 1490 (Mersavez o Montesecco, Monte Calvo o Golaz) ; ma la famosa spaccatura lunga 17 Km. e profonda fino a 400 metri, onde l’acrocoro è diviso in due pianori, quello di Locavez e quello più alto coperto di folte foreste, detto appunto Bosco di Tarnova, offre uno studio interessantissimo. Il calcare è quasi sempre giurassico, talvolta cretaceo, la cui erosione facilissima dà luogo a piccole valli, a conche, a foibe dal fondo cieco, preludio di quei caratteri che spiccano nella regione Carsica. E per ciò stesso, ripeto, lo direi più re- quanto alla toponomastica il ch.mo Prof. Alberto Puschi, ecco quanto mi scriveva questo valoroso scienziato : « ....... Malauguratamente la toponomastica fu negletta dai nostri vecchi e guastata dai preti e dai maestri slavi e fraintesa dai geometri boemi addetti al catasto e.... da altri ancora, per modo che ci vorrà molto studio e molta pazienza per restituirla nello stato in cui trovavasi nei secoli passati. Sotto veste slava si nascondono nomi italiani o latini, e le voci tedesche sono 0 il retaggio del feudalismo, o il frutto dell’ artificio invalso precipuamente al tempo di Giuseppe 2° e nella prima metà del secolo XIX eli voler intedescare tutti i paesi che formavano parte del sacro romano impero. Lo stesso fenomeno, come da noi, lo si trova anche nella Carniola, ove 1 nomi slavi di paesi esclusivamente slavi, furono tradotti in tedesco. Da noi attende a correggere i nomi il prof. Cobol....... » Questo prezioso brano di lettera dell’ illustre prof. Puschi vale un intiero trattato sulla questione toponomastica.