525
due soli anni fu eletto canonico e amministratore parrocchiale. Ma ciò non
lo	distolse da lunghi viaggi, tenendosi in corrispondenza coi principali archeologi e storici del suo tempo. Primo frutto di una preziosa raccolta di libri, manoscritti, diplomi medaglie della sua provincia fu un lavoro sull’ a-rena di Pola : poi sulla patria di S. Girolamo che è indicata dai più, oggi, in Sdregna (Stridone) a Santo Stefano del Quieto. Ma il suo lavoro colossale fu la sullodata « Biografie » vero monumenti) di erudizione e di perseveranza nello studio. Morì nella cittadella natale, in Barbana, nel Settembre del 1852.
    E da questa poderosa opera che tolgo il piccolo seguente catalogo degli uomini iliustri dell’ Istria, non fermandomi però che a pochi fra i più celebri dei 473 eh’ egli ricorda.
      Giuseppe Bartoli Fig. <j8 (di Rovignu)
    Romani. - Dopo Re Epulo, certo un eroe autentico, ecco 7i/o Stati/io Sissena Tauro che arriva alle prime dignità dell’ Impero : e il triestino Fabio Severo ardente patriota e munifico, che ebbe 1’ onore di statua equestre dorata con base : e Antonino Etico, letterato, e il grammatico Simplicio di Emona.
    Santi. - Basterebbe ad illustrare una nazione S. Girolamo, il grande dottore della Chiesa (1). Più 5. Massimiano di Pola, che andò vescovo in Ravenna, e S. Niceforo vescovo di Fedena,
    (1) Che S. Girolamo non sia dalmata, ma istriano, di Sdregna, diocesi di Capodistra, lo dimostia il Canonico Stanameli in uno studio speciale che meriterebbe di essere ripublicato. Lo Stancovich mette tra le baie popolari la famosa frase « Parce mihi Domine quia Dalmata sum » che S. Girolamo nè disse nè scrisse.
Ptof. Silvestri — L’Istria
 61