IOO nemici. Dico che ciò è manifesto. Chi, infatti, non vede i molti pericoli che corre 1’ Austria, finché non si riesca a darle l’assetto che può redimerla ? Chi non vede che questi pericoli derivano principalmente dal contrasto delle diverse nazionalità che la compongono, dall’ impero attribuito a due sole di esse, dal fatto che le stesse due nazionalità imperanti non sono ben collegate insieme, ma guardano a due obbiettivi diversi, e dall’ altro fatto, ancora più triste, che non mancano le tendenze interne le quali armonizzano colle esterne cupidigie ? Queste cupidigie, diciamolo francamente, scendono abbastanza scoperte da Pietroburgo, e chiuse ancora nelle nebbie di una lontana possibilità da Berlino. Esse sono tanto naturali che più noi potrebbero essere. Potrebbe, invero, la Russia veder adempiuto 1’ antico suo voto d’insediarsi al Bosforo, senza combattere 1’ Austria ? E potrebbe la Germania, senza vincerla un’altra volta, muovere verso il suo Bosforo di Trieste, fosse pure, intanto solo per mezzo ili un allargamento federale dell’ Impero germanico, nel mezzogiorno, sulle orme della vecchia Confederazione morta a Sadowa ? Dubitate se gli Alemanni mirino all’Adriatico ? Oh ! quanto sarebbe ingenuo, scusate, il vostro dubbio ! Esaminate gli interessi tedeschi, tenete conto dello spirito invasivo di quella nazione, ponete attenzione a certe scappate profetiche de’ suoi dotti, i quali costumano, là assai più che altrove, di prendere la parola d’ ordine dalle cancellerie politiche, nè trascurate le vanterie de’ suoi avventurieri, tradottisi qua e là sulle rive dell’ Adria a pescarvi denari, e converrete meco facilmente. Non è molto che un illustre uomo della Sprea ebbe a spiattellarmela presso a poco così : « La Germania, prima potenza militare, che occupa il centro dell’ Europa, ed è grande ed animosa per molti rispetti, non può acconciarsi a rimanersene vòlta soltanto al freddo settentrione. Essa pure ha diritto ad uno sbocco ai mari del Sud ; essa pure deve possedere le sue calate, le sue banchine, e i suoi ridotti e le sue corazzate a pioteggerle, nel gran porto delle genti civili e operose eh’ e il Mediterraneo ; aneli’ essa vuole condursi per la via più breve a coi rere il palio del canale di Suez. Questo è, questo dev’ essere un supremo suo intento. Bisognerà bene che l’ Austria ci faccia luogo. Noi guardiamo a Trieste, e i signori dell’ Italia irredenta avranno colà a discorrerla con noi, che saremo pei loro denti un osso ben più duro di quello dell’ Austria. Se la nostra prudenza politica allontana ora dall’ orizzonte questo pensieto o ve lo mette fra le nebulose, state pur certo che lo vedrete sfolgorare di tutta la sua luce alla prima buona occasione. Non ignoriamo che i difensori dell’ Austria ci staranno contro. Ma, ove non bastassimo da soli, sarà con noi altri eh’ è cointeressato a fiaccarla. C è la Russia, che vuole aneli essa come la Germania riscaldatsi al sole del mezzodì. E Germania e Russia, congiunte perchè il loro voto comune si adempia, hanno ferro e fuoco per tutti ». Io non vo’ dire col fiero mio interlocutore, che la Germania s’ abbia, come lui, sì piena e serena la sicurezza del ferro c fuoco per tutti. Chi sa