2 54 ricca di ferro, costantemente unita ai calcari puri del Carso, onde si rileva come ultimo prodotto della degradazione atmosferica di essi, cioè come il residuo che di essi rimane dopoché 1’ acqua atmosferica ne ha portato via tutto il carbonato di calcio. Può certamente, dice il Neumayr, sembrare singolare che quelle rocce pure di un colore spesso bianco niveo contengano un’ argilla rossa, ma io mi sono convinto mediante esperimenti che disciogliendo nell’ acido acetico un pezzo abbastanza grande di calcare bianco del Carso, rimane realmente una piccola quantità di argilla rossa, la quale contiene circa il 20 op di ossido di ferro (1). Quantunque questo mio lavoro sull’ Istria non intenda assurgere a un trattato scientifico, tuttavia prima di chiudere queste pagine sul fenonemo carsico della terra, rossa bramo riportare a comodo dei miei lettori la doppia obbiezione che si proponeva lo stesso Neumayr. Egli dice : Perchè solo i calcari puri dànno terra rossa ? In qual modo arriva in cotesti calcari l’argilla rossa ricca di ferro ? Alla prima è presto detto ; perchè tutti i calcari impuri contengono una quantità maggiore di argilla grigia relativamente povera di ferro : lasciano quindi un residuo diverso. Alla seconda non è così presto il rispondere, dice il Neumayr : però opina con una quasi accertata probabilità, che dal momento che la presenza della terra rossa è legata a quella dei calcari marini dobbiamo cercare la spiegazione del problema nelle condizioni dei mari attuali. E questi, dice, ci presentano realmente un fenomeno analogo. Una parte considerevole del fondo marino è coperta da un bianco sedimento calcareo, formato principalmente da gusci di foraminifere e chiamato fango a globigerine. Questo fango (1) NEUMAYR, Storia della Terra, Voi. I.° pag. 406.