490 • Ma la grande tragedia francese del 1793 veniva a scompigliare tutta 1’ Europa : Luigi XVI ’ e Maria Antonietta d’ Austria, col divenire le vittime della Rivoluzione, destarono tutte le potenze contro la Francia, e una grande lega s’ impose contro i dinamitardi dei troni. Venezia, persuasa che il mostrarsi neutrale 1’ avrebbe salvata delle rappresaglie future dei belligeranti, non volle entrare nella lega. Ma la perfidia politica del Bonaparte non riconobbe tale onestà di atteggiamento, che confinava pur troppo coll’ ingenuità, e fu intimata guerra alla Repubblica. Questa intimazione doveva però coprire la vigliaccheria di un altro patto recente, sanzionato a Loeben (Stiria) nell’ Aprile del 1797 tra il Generale e l’imperatore, col quale questi cedeva i Paesi Bassi alla Francia, ottenendo in quella vece Venezia, Istria e Dalmazia. Traffico di popoli come di armenti ! Venezia era vecchia ; la sua aristocrazia di molto degenere dalla gloriosa antica, già da gran tempo lontana dagli affari di stato, si infrolliva nell’ ozio della decadenza. In quel momento supremo non seppe far di meglio che rassegnare, 12 giorni dopo 1’ intimazione di guerra, il potere alla democrazia. I francesi irrompono nella città che per 14 secoli, cioè dalla sua culla, non aveva mai tollerato uno straniero armato : e fu dichiarato il governo provvisorio popolare. Si invitarono quindi le provincie adriatiche a riconoscerlo : e poiché esso rappresentava sempre il legittimo potere della serenissima vi aderirono Pirano, Pa-renzo, Rovigno ed altri luoghi. Ma tutto non doveva andar liscio. Un grave sospetto s’insinua nel popolo di Isola e di Capodistria : i nobili declinarono il potere, si disse : e perchè ? Così facilmente mutano d’ avviso da rassegnarsi a vedere il popolo sovrano? Perderanno titoli e prerogative sotto la spinta del grande Despota livellatore senza fare un passo in propria difesa ?