445 L’ anno 602 resterà memorando per il mortale pericolo corso dall’ Istria invasa dagli Avari, Sloveni e Longobardi, insieme uniti dall’ odio comune contro i Bizantini. « Momento più terribile — dice il Benussi, limpido e fedele narratore di tutte queste vicende — non corse mai la nostra provincia : la campagna ed i luoghi aperti furono saccheggiati ed arsi, la gente uccisa o fatta schiava. Ma 1’ Istria vinse la dura prova : non una delle città marittime, non una dell’ interno cadde in mano del nemico ; non Pin-guente, non Pedena, non Montona, non Albona : e 1’ Istria fu salva. » Un’ ultima funesta invasione di Sloveni avviene nel-1’ anno 611, con effetti non meno disastrosi. È da ricordare con riconoscente affetto papa Giovanni 4.0, che, dalmato di nazione, spese ingenti somme a riscattare dalmati ed istriani fatti schiavi dagli Avari e dagli Slavi (V. Muratori: Rer. Ital. Scrip. Ili, 137). Primi screzii contro i Bizantini. Avvennero nel 725, e non in Istria soltanto ma in tutta 1’ Italia bizantina, quando 1’ imperat. Leone assalito da furore iconoclasto comandò che in tutte le chiese venissero tolte le sacre imagini, minacciando perfino il papa di deposizione se non gli si univa nella pazza guerra. Il papa naturalmente impose ai fedeli di non obbedire al sacrilego attentato, e 1’ Istria sentendosi solidale coll’ Italia, si schierò pel pontefice, cacciò gli ufficiali bizantini ligii al loro monarca e ne elesse di ico-noduli. Ebbero buon gioco i Longobardi in tale faccenda con il loro re cattolico Liutprando, e 25 anni dopo Re Aistulfo s’impadronì definitivamente dell’ esarcato di Ravenna e del-1’ Istria, dopo sconfitto il presidio greco-romano. Si era al-1’ anno 751. Longobardi. — Contro ogni aspettazione il dominio longobardico sulla provincia istriana fu brevissimo. Quei Ptof. Silvestri — L’Istria 5*