— 40 — li suoi confini „ di Leone Pallavicino (1597), in sei fogli, misuranti in complesso cm. 66.5X121.5, assai superiore sotto ogni riguardo alla carta del Sorte e per conseguenza a quella del Magini (1). § 8. Le carte manoscriti'e di Cristoforo Sorie e la tavola maginiana del Territorio di Bergamo. — L’ utilizzazione, da parte del Magini, della bella carta del Bresciano del Sorte è un fatto della massima importanza. Cristoforo Sorte, pittore, architetto e corografo veronese, rivestì la carica di perito dei beni inculti per il Bresciano (come il Brognolo, sovra citato, per il Veronese) a partire dal 1556 (anno in cui questo ufficio fu istituito) e più tardi, dopo che già nel 1560 aveva eseguito la nostra carta del Bresciano e nel 1565 un disegno del Contado di Tiralo per l’imperatore Ferdinando, fu incaricato, in data 27 luglio 1578, dalla Signoria di Venezia, di eseguire il disegno di tutto quanto il dominio veneto di terra ferma, che, secondo un primitivo progetto, doveva avere le dimensioni di piedi 31X12 e trovar posto in Palazzo Ducale nella parete dei Pregadi verso il Collegio. Il grandioso lavoro (2) doveva essere ancora agli inizi nel 1585, allorché parve opportuno che questa corografia, anziché in luogo pubblico, fosse da conservarsi in posto riservato ; per il che fu fatto eseguire appositamente un armadio nella cappella vicino alla sala dei Pregadi, e, ridotto il disegno della carta generale alle dimensioni di piedi 10X5, fu peraltro deliberato che, oltre la corografia d’insieme dello Stato, il Sorte eseguisse altri cinque disegni particolari delle stesse dimensioni, e cioè uno del Bergamasco, con la Valtellina, il Cremasco e parte del Cremonese e Milanese, uno del Bresciano, uno del Veronese e Vicentino con la parte occidentale del Tiralo e una parte del Polesine fino al Po, uno del Padovano e Trevisano, col Bassanese, Feltre e Cividale e con le lagune e lidi, e uno infine della Patria del Friuli. In data 26 marzo 1587 il Sorte faceva osservare che nella tavola del Friuli restava molto spazio libero, per cui domandava di unirvi il disegno dell’Istria, ed era a ciò regolarmente autorizzato. Le carte del Sorte, terminate negli anni seguenti, si conservarono, a quanto sembra, in Palazzo Ducale fino al cadere del secolo XVIII e venivano per generale consenso giudicate eccellenti; non vennero peraltro mai stampate, eccezion fatta per quella già esaminata del Bresciano, ch’è peraltro molto anteriore all’epoca in cui il Sorte ricevette l’incarico ufficiale di ’cui si è sopra discorso (3). Esse non sono oggi andate tutte perdute ; se ne conservano certamente, nell’originale o in copia delle stesse dimensioni, due, cioè quella del Friuli, che la ha data 1590, e quella del Veronese e Vicentino, che ha la data 1591 e include anche tutto il Trentino. Di questa seconda, che soltanto ho potuto esaminare direttamente (4), il Magini non si è peraltro servito : infatti il disegno del Vicentino (1) Cfr. Marinelli, Saggio, n. 616 e De Toni, Scritto cit., n. 7. La carta del Pallavicino è rarissima. (2) Eccone i limiti e le dimensioni in uno dei documenti originali di cui alla nota seguente : « Mi hanno dato commissione eli’ io faccia il disegno della Corografia di tutto lo Stato di Terraferma continente, dal Timao fiume confino arciducale col Territorio di Monfalcon Veneto con tutti li porti che sono dal detto Timao fin a Fosson et da detto Timao scorrendo et pigliando tutti li territorj di esso Stato fin al confino del Milanese al fiume Adda, col territorio Cremonese et Geradada, et scorrendo anco dietro Adda fin al lago di Como et Valtellina fin’a Monte Tonalle et Monte Gavia che confinano col Contado de Tirolo et Grisoni, il che detti Monti sono in capo Valcamonica territorio Bresciano et scorrono in Val di Sole et Val di Anon, che sono nel contado di Tirolo : la qual Corografia si doveva fare per porla nel luogo di Pregadi dalla parte verso il Collegio et Relogio, il qual andava lungo piedi 31 et largo piedi 12...... (3) Le notizie date di sopra si rilevano da tre documenti contenuti in un Codice marciano intitolato « Trattato dell’origine de fiumi di me Cristoforo Sorte» ecc. (Ital. classe TV, n. 179, carte 78 V - 97 V) e già pubblicati da F. Zanotto, Il palazzo Ducale di Venezia, Venezia, 1853, voi. I, pagg. 122 e 125-28 e da G. B. Lorenzi, Monumenti per servire alla Storia del Palazzo Ducale di Venezia. Parte I, Venezia, 1868, pagg, 521-23. Essi trovano conferma nei documenti n. 995 e 1012 pubblicati dallo stesso Lorenzi. Dal secondo di questi ultimi si rileva ancora che nel 1590 il lavoro del Sorte non era peranco finito. Altre notizie sul Sorte si ricavano dal su citato manoscritto marciano, che, nonostante il suo titolo, altro non è che una raccolta di scritture (suppliche, relazioni, pareri, proposte ecc.) fatte dal Sorte neH’esercr/io del suo ufficio di perito. A. cc. 36 R - 37 R si vegga quanto egli dice circa la carta del Tirolo meridionale fatta ad istanza del-1’ imperatore Ferdinando ; a cc. 59 V - 60 V quanto è detto sull’ incarico ricevuto del disegno dello Stato Veneto in Palazzo ducale. Non dissimile è il contenuto dell’opera di Cristoforo Sorte Modo à•* irrigare la campagna di Verona ecc. stampata a Verona da Girolamo Discepolo MDXCIII, la quale contiene molte delle medesime scritture del manoscritto, talora riassunte e tradotte in volgare (la prima a pag. 1-3 è la traduzione della scrittura su citata a cc. 59 V - 60 V del manoscr.). Sul Sorte cfr. anche Cadorin Giuseppe, Pareri di XV architetti e notizie storiche intor7io al Palazzo Ducale di Ve-nezia, Venezia, Milesi, 1858, pag. 100-102 ; Dal Pozzo Agostino, Notizie di pittori, scultori ed architetti vero?iesi, Verona, 1718, carta 211 ; Maffei, Verona Illustrata, Venezia, 1705, tomo VI, cc. 128 ecc. Del Sorte come cartografo spero di poter dire più particolarmente in uno scritto speciale. (4) È conservata nel Museo Civico di Venezia, Racc. Cicogna. Cfr. Marinelli, Saggio, n. 103, ma quivi non è