— 98 — nove di essi si riferiscono alle varie sezioni della catena principale — A. Cotie, A. Pen-nine, A. Graie, Alpi Lepontie mi(nores), Alpi Lepontie ma(iores), Alpi Rhetie, Alpi Giulie, Alpi Carniche, Monti della Vena — e tra questi, quattro (quelli indicati in corsivo) non appaiono in alcuna delle carte speciali; tutti gli altri nomi si applicano a monti singoli e si trovano nelle varie carte particolari, tranne due (Col S. Pauolo nelle Alpi Piemontesi e M. Setio o di Cesis presso le sorg. del Tagliamento). Nel-l’Appennino, invece, oltre al nome generale della catena, ripetuto tre o quattro volte, non troviamo che M. Giogo, M. Fulgurio, M. Gargano; mancano tutti i nomi dei più alti gruppi dell’Abruzzo e manca anche il Vesuvio (1). L’ “ Italia Nuova „ è ricchissima ed anche in genere molto esatta per quanto concerne l’idrografia. Certo questo elemento fu oggetto di attenzione speciale da parte del Magini, che in questa carta d’insieme seppe anche ben armonizzare le sue diverse fonti, talora copiose e buonissime (Italia meridionale, Piemonte ecc.), tal altra men soddisfacenti (Lazio, parti del Veneto). Ne risultò in tal modo una rappresentazione che supera di gran lunga qualunque delle precedenti. Basti osservare il corso del Po, special-mente il tronco medio e inferiore, i fiumi veneti, ad es. il Tagliamento, i fiumi adriatici, il corso del Tevere, e soprattutto i tributari del mar Jonio, tanto spesso travisati in carte precedenti. Della ricchezza della figurazione ci danno idea le fiumare calabresi. I particolari sono molto curati anche in questa carta generale (svolte e meandri del Tevere, serpentine del Po ecc.) nonostante le molte semplificazioni. Anche i maggiori bacini lacustri assumono ormai, a prescindere da qualche esagerazione di disegno (l’esempio più cospicuo è forse offerto dal lago Maggiore) una figura e una situazione abbastanza prossime al vero; ciò vale, tanto pei laghi subalpini, come per gli appenninici e per molti bacini costieri. Tra questi notiamo il lago di Massaciuccoli, il lago di Castiglione (in Maremma), i laghi di Fogliano e della Soressa ossia di Paola (mancanti nella tav. 32), il lago di Fondi (senza nome), il lago di Patria (detto anche Padula Archerusia [sicj) e quello di Licoli (Li Coli) ; in Puglia La Limina, la Padula longa, il lago di Salpi (senza nome), i laghi Salso, Varano e di Lesina. Molto buona è la figurazione delle valli di Comacchio, della laguna veneta e di quelle di Marano e Grado. Anche per la zona prealpina e per l’interno della Penisola, molti dei minori laghi che appaiono nelle carte speciali trovano posto, con o senza nome, nell’“Italia Nuova „ del 1608(2). Si può dire in conclusione che la carta maginiana sia la prima che ci presenti con abbondanza di dati e con sufficiente precisione, anche di particolari, il quadro della idrografia dell’Italia nei limiti compatibili con la scala. Altrettanto si dica per centri abitati. Nonostante che, come risulta dall’avvertenza dell’incisore, questi sia stato costretto a sfollare i nomi contenuti nell’originale disegnato dal Magini, la “ Italia Nuova „ del 1608 appare incomparabilmente più ricca, non solo in confronto alla carta generale mercatoriana (piuttosto povera anche in rapporto alla scala), ma anche a paragone della carta gastaldina, contenendo forse, al-l’ingrosso, il doppio di nomi di questa. I centri abitati appaiono distinti in quattro categorie : a) quelli indicati con un gruppo di case e segnalati anche con scrittura più grande (Torino, Alessandria, Casal di S. Euasio, Genova, Milano, Piacenza ecc.... ; Padova, Venezia, Vicenza, Verona ecc...; Roma, Orvieto, Viterbo, Castro, Narni, Spoleto, Perugia....); b) quelli indicati da un edificio (chiesa) sormontato da croce (sedi di vescovato); c) quelli indicati da una semplice casetta ; d) quelli indicati solo con un circoletto. Le dimensioni della scrittura sono uguali per le categorie b), c) e d)\ quale sia la differenza fra c) e d) non risulta chiaro. Forse una spiegazione dei simboli adoprati era nella leggenda, in basso a destra, guastatasi. (1) Per lo spoglio generale e l'esame dei nomi orografici cfr. 1*Appendice II. (2) Tra i minori hanno il nome i subalpini 1. di Ghiuira, 1. di Viverano (sic. ; Yiverone), ). di Pussiano, 1. di Spino, 1. Soneco (alto Oglio), 1. Pasino (= S. Croce), 1. Morto ecc. ; gli appenninici 1. di Mezzano, 1. di Norcia, 1. di Barisciano, 1. Negro. (Basilicata). Senza nome il 1. di CoHirito, i laghi reatini, nn lago nella catena costiera calabrese ecc.