— 58 — Quanto al territorio tra Po e Tartaro, la rappresentazione della nostra carta è sensibilmente identica a quella che si ha nella carta del Polesine, salvo l’indicazione della “Rotta della Sposa „ mancante nel “ Ferrarese „, aggiunta (forse sul rame) nel “ Polesine Per il Mirandolino, si nota la mancanza della “ Fossa Renana „, che figura invece nelle tavole del Modenese e del Mantovano. L’aver pubblicato in due fogli la nuova redazione del Bolognese (1), che porta la data 10 gennaio 1599, non rappresenta soltanto un omaggio reso alla città ove il Magini risiedeva ed insegnava da tanto tempo, ma una necessità imposta, sia dalle modificazioni e dalle aggiunte introdotte — tra le quali anche qui, come nella nuova Romagna, un prolungamento, a monte, degli alti corsi di taluni fiumi bolognesi — sia dalla maggiore scala adottata, che permette una rappresentazione alquanto migliore dell’orografia, così affastellata nella vecchia redazione. Nella parte piana del Territorio Bolognese troviamo anzitutto l’aggiunta di alcune località nei dintorni di Bologna, che non s’incontrano nella vecchia redazione e neppure nella carta del Ferrarese: Casaralda, Castenasa, “Quaderna rovinata „, mentre altre, come Pini, Zani, sono tolte via; in luogo di S. Giovanni si legge S. Giovanni in Casa Musco ecc. Qualche modificazione notevole troviamo nell’ idrografia. Nella zona compresa tra le foci del Panaro e del Reno appaiono il Condotto di Cento, il Canaletto di Cento e l’Argine Capelaro ; a NE di Bologna il Canaleto del Gom-bito, che è peraltro forse un’aggiunta fatta sul rame. Qualche nuovo nome di canali e scoli — Ongana, Canal di Cà Zoioso, Calcarada, Calcaradella, Doccioli — attesta che il Magini aveva ottenuto alcuni nuovi elementi originali. Notevole è una ulteriore correzione nella idrografia per l’area tra Panaro e Canal di S. Giovanni (dint. di Nonantola ecc.). Si è già visto che nella carta del Modenese il primitivo disegno scorretto (quale si ritrova nell’originale del Ferrarese e nella vecchia redaz. del Bolognese) fu modificato poi sul rame ; il disegno modificato fu indi trasportato nella nuova redazione del Bolognese ; ma qui poi sul rame furono fatte nuove rilevanti correzioni, in quanto il Can. Muzza vi figura come scolatore delle Valli S. Giovanni, mentre un nuovo canale senza nome traversa il Bosco di Nonantola per terminare nella Fossa Rangona. L’idrografia delle valli di Marara e Mar Morto è immutata. Nella parte montuosa del Territorio Bolognese appaiono ora gli alti corsi del Senio e del Santerno, mancanti nella precedente redazione (2) : Firenzuola e Pietramala sono in posizione abbastanza esatta (3), al pari di “ Hosteria sul giogo „, che è l’osteria tuttora esistente al Giogo di Scarperia. Nel bacino del Setta sono aggiunte molte località dei dintorni di Castiglion de’ Gatti (— Castiglion de’ Pepoli), il nome del Torr. Brasimone ecc. L’alto bacino del Reno è tutto rettificato, anzitutto con l’aggiunta del tronco superiore del fiume principale e del suo affi. Orsigna, mancanti affatto nella prima redazione, poi con correzioni nei corsi dei torr. Lentola, Limen-trella, Limentra, Sella, i cui nomi non apparivano nella precedente redazione. E corretta anche la posizione di parecchi abitati ; taluni (Prachi, Caviana ecc.) sono aggiunti ex novo. L’orografia è meno confusa che nella prima redazione, ma ha pur sempre solo valore dimostrativo. Manca qualunque nome orografico. È poi indicato in tutto il suo percorso il confine tra il Bolognese e il Dominio fiorentino, come pure il confine dello staterello dei Pepoli (Castiglione). Le indicazioni relative agli alti corsi dei fiumi suddetti sono dedotte — come per la seconda carta della Romagna — dal “ Dominio Fiorentino „ del Buonsignori, (1) Il foglio inferiore (N. 34) misura era. 47X34-7» il superiore 47X34*3 > ne^’ insieme la carta misurerebbe cm. 47X66.8. (2) In quest’ ultima lo spazio corrispondente è occupato dal titolo. (3) Non cosi Rifreddo.