— 22 — pubblicata pochi mesi dopo la morte a Roma (apud. Gul. Facciottum MDCXVII) si rileva che appunto nel 1615 il Magini aveva avuto intenzione di recarsi a Venezia per affidare l’edizione dell’“Italia „ a qualche stampatore di quella città, ma che era tornato a Bologna, senza aver concluso nulla. Nuovi ritardi sopravvennero in seguito all’invito fatto al Magini dal Duca di recarsi a Mantova, poi in seguito alla malattia e alla morte di un figlio; per il che la stampa si iniziò solo sul finire del 1616 a Bologna presso il libraio Bonomi, come altrove si è detto. La morte del Magini, subito sopraggiunta, portò un ritardo di altri quattro anni e la omissione totale dei commentari, andati perduti, salvo la parte contenente l’introduzione generale sull’Italia, ch’era quella cominciata a stamparsi verosimilmente ancor vivente il Magini, e che precede, in tutte le edizioni dell’“ Italia „, le 61 tavole (1). In conclusione dunque, per quanto riguarda la parte cartografica, risulta : che il lavoro di raccolta del materiale per l’Italia settentrionale e centrale e l’incisione della maggior parte delle tavole relative furon fatti tra il 1594 e l’estate 1597, epoca del viaggio del Magini a Roma; che tra il 1602 e il 1604 fu eseguito il disegno e in gran parte anche l’incisione delle tavole del Regno di Napoli e nel 1604-05 anche il disegno delle carte del Lazio e della Sicilia; che nel 1608 tutte le tavole erano incise e veniva pubblicata contemporaneamente la carta generale d’Italia ; che dopo il 1608 vennero rifatte interamente le carte del Piemonte e Monferrato e quelle delle due Riviere, e ritoccate qua e là alcune altre. L’opera di revisione e correzione parziale dell’una o dell’altra carta, anche sui rami già incisi, non cessò mai tra il 1598 e il 1613. (i) Sui commentari confr. ancora più avanti Cap. V, in fine.