- 87 — MAGINI MERCATOR Socito (f.) Nocito Oliveti (f.) Oliveuti Riferio (f.) Rifesco Savoca (1.) Sauoia Serentino (f.) Surento Ficarra (1.) La Ficari Raccodia (1.) Racuya Agnuni (1.) Anglione Reioani (1.) C. Reioanne (Castrogiovanni) Jomiso (1.) Comisu Calatassineta (1.) Calatunixatta (Caltanissetta) Camarata (1.) Camaranta Fauognana (i.) Sauagnana (Favignana) Leuanzo (i.) Leuerizo Questa esemplificazione mostra che sì in Mere, che in Mag. si hanno errori di trascrizione; taluni errori sono poi comuni ad entrambi (Rasocalmo per Rasocolmo ; Gutera per Sutera). La conclusione più probabile, che sembra scaturire da questo confronto, è che tanto Mercator che Magini risalgano ad una fonte unica comune, cioè la carta dei Giurati di Messina, basata a sua volta sulla gastaldina, che entrambi avrebbero seguito molto strettamente (1). Per ciò che concerne il disegno dei contorni dell’isola nella carta maginiana, al quale finora non abbiamo accennato, esso pure era in origine similissimo a quello della carta mercatoriana, ma fu corretto sul rame in quattro o cinque punti: al C. Faro e più a sud fin verso Atala; tra il G. di Catania e Siracusa; sulla costa occidentale, in più tratti tra C. di Gallo e Trapani; nelle sporgenze di C. Bongerbin e di Cefalù. 11 disegno originale si intravede benissimo sotto al tratteggio fitto che accompagna la costa. Può darsi che tali correzioni siano state iatte in base alla carta dello Spanocchio avuta dal Magini nel 1608. Altre tracce di correzioni sul rame non mi sembra di rilevare; anche la dedica della carta, firmata, come si è detto, da G. A. Magini, non fu alterata (2). Intorno agli elementi astronomici relativi alla carta, molto diversi così dai mer-catoriani, come dai gastaldini, ci tratterremo più avanti. § 24. Conclusione. — Le indagini fatte in questo capitolo sulle fonti delle carte contenute nell’“ Italia „ maginiana, ci conducono a distinguere queste carte in due gruppi principali: 1°) un gruppo minore, che deriva da carte anteriori stampate; 2°) un gruppo maggiore, che deriva da materiali inediti, i quali poi in alcuni casi sono pervenuti fino a noi per altra via, in altri casi ci sono conservati, per quanto finora consta, solo attraverso le carte maginiane. Per le carte di entrambi i gruppi la fonte principale del Magini è sempre una sola, o al massimo due, quando si tratti di carte comprendenti due territori ben distinti, come la tav. 20 (Territori di Brescia e Crema) e la tav. 17 (Territori Parmense e Piacentino). Un terzo piccolo gruppo a sè formano sei carte, le quali rappresentano invece il resultato di una elaborazione più complicata, in quanto derivano probabilmente da elementi e materiali diversi e molteplici, messi insieme e coordinati dal Magini. (1) Ciò presuppone che l’originale di questa carta sia anteriore di parecchi anni all’epoca nella quale il Magini potè procurarsela. Come abbia poi potuto averne copia il Mercator, non saprei dire. (2) Il confronto tra la carta maginiana e la mercatoriana non elimina del tutto il dubbio che il Mag. abbia attinto direttamente a Mere., correggendo poi la sua carta in base ai materiali avuti. Ma in tale ipotesi si dovrebbe ammettere che il Mag. non abbia narrato la verità circa 1’ utilizzazione della carta avuta dai Giurati di Messina, mentre in ogni altro caso le sue affermazioni circa le tonti delle sue carte non si riscontrarono mai false o reticenti.