— 106 — ci diano la miglior conferma del processo da lui seguito nel determinare la posizione astronomica delle località, Una volta stabilita qualche linea principale di base (come la su ricordata Venezia-Roma) ; un processo, che, almeno per le longitudini, è ancora sostanzialmente quello seguito, e con successo, dal Riccioli nella seconda metà del secolo XVII (1). Per l’Italia meridionale, con la Sicilia, le cui carte furono elaborate, quando con ogni probabilità era già stata determinata la rete geografica del resto d’Italia, il Magini sembra ancora aver tenuto conto essenzialmente dei valori mercatoriani per quanto concerne le latitudini. Troviamo infatti coincidenze quasi perfette ad es. per il Gargano, per Otranto, pel C. delle Colonne, per Reggio, come per le tre cuspidi della Sicilia; solo per Napoli il Magini ha tenuto fermo — non sappiamo per qual ragione — il valore esatto di 41°, che è già nell’elenco delle Ephemerìdes, ed è in errore rispetto al mercatoriano, esattissimo. Per le longitudini i valori mercatoriani non potevano essere mantenuti, e il procedimento col quale il Magini arrivò a correggerli è sempre il medesimo che abbiamo su indicato. Probabilmente come punto di partenza o di riferimento hà servito Roma, la cui posizione risultava anche nei materiali cartografici utilizzati dal nostro astronomo pel Reame di Napoli. Ora Mercator poneva ancora ad es. Napoli 2° 9’ ad est di Roma, laddove la differenza in long, è 1° 44’ ; l’errore doveva saltare agli occhi del Magini, che possedeva una rappresentazione del Napoletano di gran lunga più esatta di quelle dei suoi predecessori e in base alla quale, tenendo conto della situazione relativa di Napoli rispetto a Roma, la differenza di longitudine fra le due città potè esser ridotta a 1° 40’, valore vicinissimo al vero. Lo stesso vale ad es. per Ortona, che Mercator pone 2° 44’ ad est di Roma, laddove la differenza è 1° 52’, e a tal valore a un dipresso (1°51’) è ridotta infatti dal Magini. Le correzioni così introdotte per l’Italia meridionale ne provocano naturalmente altre, di pari entità, per la Sicilia. Si può intuire anche come il Magini arrivasse a determinare il quadro delle coordinate per la Sardegna e la Corsica. È probabile che egli prendesse le mosse dalla Corsica, poiché la carta della Sardegna manca di coordinate, mentre la carta della Corsica ce le presenta, e sensibilmente identiche a quelle fissate poi nella carta generale del 1608. Ora la posizione relativa della Corsica, sia rispetto alla costa ligure, sia rispetto a quella toscana, si desumeva dalle carte nautiche e dai dati di distanza e direzione noti per la pratica dei naviganti : si sapeva ad es. certamente che il C. Córso era ad una latitudine poco più settentrionale di quella del Prom. di Piombino e a un dipresso sullo stesso meridiano di Chiavari sulla costa ligure. E in effetto, come si è già osservato, la posizione relativa diC. Còrso e di tutta la Corsica in genere, rispetto alle vicine coste della Penisola, è abbastanza buona nella carta magi-niana ; gli errori nella situazione assoluta dipendono essenzialmente da quelli dei luoghi delle coste vicine. La posizione della Sardegna fu poi fissata solo nella “ Italia Nuova „ del 1608, e certo prendendo a base la posizione della Corsica. Si è già osservato come a quest’ ultima il Magini attribuisca un’ eccessiva lunghezza ; da ciò e dal cattivo disegno della Sardegna, dipendono gli errori gravissimi della posizione, sia assoluta, sia relativa, di quest’ultima isola. § 7. La posizione astronomica dell’ Italia secondo il Magini. — Vediamo da ultimo quali siano i risultati generali del lavoro compiuto dal Magini, valendoci anche dell’annessa tavola, che meglio ci aiuta a valutarli. Si rileva da essa che la posizione della Penisola italiana è ormai fissata con -sufficiente esattezza per quanto concerne la latitudine. Da Trento a Reggio Calabria corrono, secondo il Magini, 8°2’ in luogo di 7° 57’ (Gastaldi 7° 10’ ; Mercator 7° 44’). In generale il Magini — come del resto i suoi predecessori — propende a dare valori troppo bassi per le latitudini dell’Italia settentrionale e centrale, cioè a spostare la posizione della Penisola troppo a sud, (i) Cfr. Riccioli, Geographio et Hydrogr. reformata, Bonouiae MDCLXÌ. Lib. Vili, capp. 20-21. Il Riccioli corregge con questo sistema anche molti valori maginiaDi.