— 38 — che diamo di questa carta e l’ottimo studio già pubblicato da G. L. Bertolini(l) ci dispensano da ulteriori considerazioni. 11 Bertolini ha anche ripubblicato due lettere del Bonifacio da Padova, la prima in data 20 dicembre 1602, con la quale lo storico trevigiano offriva al Magini per il suo Atlante questa carta del Trevigiano ed un’altra del Polesine, la seconda in data 28 gennaio 1603, dalla quale si rileva che il Magini aveva gradito il Polesine e dichiarava che del Trevigiano si era già servito. La somiglianza della carta maginiana con quella Rover-Bonifacio è molto maggiore che quella tra le carte maginiana e gastaldina del Padovano; solo la tecnica del disegno orografico è differente. Quanto alle fonti di cui il Rover potrà essersi servito, nulla possiamo dire ; certo è, come giustamente ha osservato il Bertolini, ch’egli ebbe tra mano e utilizzò carte d’origine e d’uso amministrativo (2). Del territorio veronese non conosciamo carte manoscritte anteriori alla metà del secolo XVI (3). La carta maginiana deriva dalla più antica carta a stampa di tale territorio, quella di Bernardino Brognolo, perito dei beni inculti, architetto e scrittore, edita a Venezia da Paolo Furlani nel 1574(4), più tardi altre volte ripubblicata, inserita anche, in dimensioni ridotte, nella edizione 1601 del “ Theatrum „ dell’Ortelio, utilizzata da Mercator per la carta “ Veronae, Vicentiae et Patavii ditiones „. Anche in questo caso le analogie sono strettissime, così per la idrografia, come per la situazione e nomenclatura dei centri abitati, non solo per tutto il territorio veronese propriamente detto, ma anche per la riva bresciana del lago di Garda e per il Trentino a valle di Trento. Il Magini ha soppresso le strade che figurano nella carta del Brognolo ; ha poi introdotto qualche correzione sul rame nell’area a nord di Mantova (5). La carta “ Territorio di Brescia et di Crema „, per tutta la parte che riguarda il Bresciano, presenta considerevoli analogie con la carta del Bresciano di Cristoforo Sorte (1560), della quale un esemplare a stampa, l’unico che io conosca, si conserva in una preziosa miscellanea di carte cinquecentesche posseduta dalla Biblioteca Marciana di Venezia (6). Essa misura circa cm. 41x69 ed è ad una scala assai superiore a quella maginiana (miliaria decem brixiensia = mm. 70). 11 piccolo quadro in basso, che contiene la scala, ha anche la scritta “ Brixiani agri descriptio in plano cum uicinorum | agrorum parte ad adscriptae scalae symmetriam j Cristophorus Sortes cho-rographus | Veronensis | MDLX „. Accuratissima per l’esecuzione, specialmente per quanto concerne il rilievo e 1’ idrografia, la carta è anche ricchissima di dati e ci appare in complesso come un prodotto veramente eccellente, eseguito sulla base di ricognizioni dirette (7) ; la riproduzione a stampa è peraltro un po’ trascurata e forse riori abbracciano in realtà un territorio assai più vasto. Di carte manoscritte si conoscono finora una carta parziale del 1546 descritta da Marinelli, Saggio, n. 57, il «Disegno del Trevisan» di Cristoforo Sabbadino (1558) testé riprodotto in Antichi scrittori di idraulica veneta, già cit., e tre disegni della nota Miscellanea Ambrosiana (nn. 15, 41 e 44). (1) Bertolini G. L., Note alla carta del Territorio Trevigiano nell*Atlante Magini; in «Boll. Soc. Geogr. Ital. », 190, 6pag. 69-78. (2) La carta del Rovere è migliore di quella del Sabbadino citata a nota 3 a pag. prec. e si basa su elementi essenzialmente diversi. (3) L’Archivio di Stato di Venezia ha riacquistato di recente una grandissima carta dipinta su pergamena (m. 3.05X2.22) che rappresenta il lago di Garda e i territori a sud e ad est di esso con Verona e dintorni, la quale è da ascrìversi alla metà del secolo XV ed è la più antica carta finora nota della regione. Apparteneva prima all’Archivio di Stato di Vienna ed è descritta da A. Feuerstein, Die Entwicklung des Kartenbildes voti Tirol bis utn die Mitte des X VI Iahrhunderts ; in « Mitteil. K. K. Gesellsch. in Wien », 1912, pagg. 350-54, ma per la sua importanza meriterebbe uno studio speciale. Non abbraccia peraltro 1’ intero territorio veronese e non ha relazione con i prodotti cartografici posteriori. (4) La carta (Marinelli, Saggio, n. 576) assai rara, misura circa cm. 35X52» e» contrario di quella maginiana, è orientata col nord in alto. La scala è poco dissimile (io miglia = 64 mm.). Ha in alto a destra una lunga dedica a Nicola Rambaldo firmata Paolo Forlani, con la data «Di Venetia A’XXV ottobre MDLXXIIII». Ne ha copia la Bibliot. Comunale di Verona. Conosco due ristampe dallo stesso rame, una « appresso Simon Pinargenti » e una con la data modificata « A’ XXV ottobre MDCC (sic) » con le forme di Francesco Vaìegìo e Stefano Scolari. (5Ì P. es. Marmiruolo e Castione avevano originariamente posizione diversa. Le correzioni furono fatte in base ai materiali avuti più tardi per migliorare la carta del Mantovano (cfr. pag. 35). Tra questa e la carta del Veronese esiste qualche divergenza. Si vegga ad es. la situazione di Castiglione Mantovano. (6) È una miscellanea del tipo delle così dette Raccolte Lalrery, portante la segnatura 138. C. 4. La carta non è registrata nel Saggio del Marinelli ed è, per quanto mi consta, ignota agli studiosi. (7) Ciò è confermato dal fatto che la carta non presenta analogie con carte anterioriori del territorio bresciano. Di queste ne conosco tre, due manoscritte e una stampata. Esse sono : Io) Carta disegnata su pergamena misurante cm. 42.2X3°? c^ie faceva parte di un manoscritto «Privilegi della