— 29 — maginiane, ma, se mai, qualche somiglianza con le vecchie per l’andamento delle coste e per l’idrografia di una parte della Riviera di Ponente. Si sa tuttavia che prima del lb05 il duca di Savoja Carlo Emanuele I aveva dato incarico a Bartolomeo Cristini (n. 1547, morto verso il 1 t»0ò), professore nello Studio di Torino, bibliotecario e matematico di corte, di eseguire una carta del Piemonte: il Cristini stesso informava di ciò il Magini con lettera del 6 febbraio 1605 (1) comunicandogli che, appena fosse terminata la stampa della carta stessa, glie l’avrebbe inviata, e invitandolo frattanto a mandargli la sua per metterla a confronto. Non sappiamo che cosa rispondesse il Magini. Ricerche diligenti eseguite da G. Uzielli fra i manoscritti lasciati dal Cristini e fra i documenti ufficiali dell’Archivio di Stato di Torino non hanno condotto a trovare alcuna traccia di questo lavoro del matematico torinese, che non dovette mai uscire per le stampe e forse rimase interrotto per la sopravvenuta morte di lui (2). Rimane peraltro la possibilità che la carta inviata al Magini dal Duca di Savoja nel 1608 o 1609 sia quella stessa cui attendeva qualche anno prima, per incarico ufficiale, il Cristini ; l’eccellenza del prodotto potrebbe confermare l’ipotesi che esso rappresenti il lavoro di un provetto matematico. Quanto alle carte delle Riviere, i due gentiluomini genovesi per mezzo dei quali il Magini le ottenne, Luca Grimaldi e Ambrogio Gentile — cui sono dedicate rispettivamente le tav. 7 e 8 — non ne erano certamente gli autori (3). Afferma invece il Soprani — parlando, nelle sue Biografie di scrittori liguri composte alla fine del sec. XVII, del P. Domenico Ceva, domenicano del convento di S. Maria in Castello e valente matematico — che il P. Maestro Borzino, domenicano suo contemporaneo, riteneva che le tavole della Liguria del Magini fossero opera del Ceva stesso “ hauendone ottimi argomenti et evidentissima prova dagl’istessi suoi componimenti, i cui titoli sono.... ecc. „ (4). Non possiamo controllare direttamente la notizia, perchè le numerose opere matematiche del Ceva (morto settuagenario nel 1612), tra le quali primeggiava il Chaos Mathematicum, sono andate perdute (5). Giovanni Maria Borzino o Bolzino, cui si attribuisce l’opinione su citata circa l’autore delle carte maginiane, domenicano pur egli dello stesso convento di S. Maria in Castello, morto nel 1696, è autore di un Nomenclátor degli alunni del convento (manoscritto nella Bibl. Beriana di Genova) e poi di una voluminosa opera sulle Antichità Liguri (pure manoscritta nella stessa Biblioteca) (6), nella quale troviamo, al termine di una interessantissima descrizione corografica della Liguria, il seguente passo (carta 92) : “ La latitudine di Genova è da Tolomeo assegnata in gr. 42°50' ; ma li moderni stranieri vi accrescono un grado, facendola di gr. 43°50'. Li nostri matematici ed astronomi avanzano oltre gradi 44, fra quali f. Domenico Ceva, professo dominicano in questo mio convento di Castello, huomo eruditissimo delle matematiche, che nel secolo antecedente scrisse sopra tutte le sue parti assolutissimamente, quali opere mss. sono da me conservate, di cui sono le tauole della Liguria inserite nell'Italia del Magino ; tutto che nel IX “ de chartis chorographicis (1) Pubblicata da Favaro A., Carteggio inedito ecc. Lett. XXXV, pag. 295. (2) Cfr. Uzielli G., Leonardo Da Vinci e le Alpi, « Estr. dal Boll, del Club. Alpino Ital. », voi. XXIII. Torino 1890, pag. 37-38 e sul Cristini, Vernazza di Ferney G., Notizie di Bartolomeo Cristini, scrittore e leggitore di Emanuele Filiberto, bibliotecario e matematico di Carlo Emanuele J, ecc., Nizza 1783. (3) Luca Grimaldi, appartenente alla antica nobiltà genovese del Portico Vecchio, nel 1586 faceva parte del Senato e il 1 marzo 1605 fu eletto doge. Morì nel 1611. Ambrogio Gentile, pure di antica nobiltà, si trova come membro del Senato nel 1603 e 1604, enei 1608 e fra gli ili.mi procuratori della Repubblica, i quali costituivano la Ecc. ma camera che presiedeva alla pubblica finanza. Ricerche eseguite nell’Archivio di Stato di Genova non hanno condotto a trovar traccia di pratiche fatte dal Magini relativamente alle carte. (4) Soprani R., Li scrittori della Liguria e particolarmente della Marittima, già cit., pag. 83. Il Soprani, contemporaneo del Borzino, ebbe forse a voce da lui la notizia, che poi molti altri scrittori di cose liguri hanno ripetuto. (5) Cfr. Vigna Raim. Amed., 1 domenicani illustri del convento di S. Maria di Castello in Genova, Genova, 1886, voi. I, pag. 387 e 421-22. Tra queste opere del Ceva ve n’era una intitolata, come vedremo, De chartis chorogtap/iicis co?tscribe?tdis. (6) E un voi. cartaceo in foglio, legato in pergamena, ai segni Dbis 10.8.9. Il frontespizio, preceduto da tre carte non numerate, porta il seguente titolo : « ARCHEOLOGIA | hoc est | de antiquitatib | Ligurogenuensium | Libri quattuor | ex veterani schedijs historicis compacti | a | F. Iohanne Maria Bolzino Gen. Dom. | Conventus Castelli». Segue un proemio al Doge e ai Governatori della Repubblica e poi il testo, in latino e in italiano. Il primo libro è la « Corografica Descrittione della Liguria». Secondo quanto l’A. dice a cc. 94 R. anch’egli avrebbe composto una carta corografica della Liguria.