— 65 — incisa una carta del Lucchese e che il disegno portatogli dal Botti non vi arrecasse modificazioni così profonde da dover far da capo l’incisione sul rame. La carta del Botti rappresentava a sua volta una tavola di insieme, risultante da diverse mappe, forse una per ciascuna delle 11 vicarie del Lucchese, eseguite da vari periti. Del Botti stesso, agrimensore e ingegnere, l’Archivio di Stato di Lucca conserva qualche altro disegno o pianta parziale (1). Il rifacimento della tavola maginiana sui materiali forniti dal Botti fu eseguito l’anno stesso 1608 e subito inviato al Governo di Lucca per revisione; vi si riscontrarono molti errori, per il che il su nominato Ofizio sulle Differenze dei Confini, il 3 gennaio 1609 dava mandato al gonfaloniere Ludovico Tolomei di rivedere la carta, e il 12 marzo dell’anno stesso la rimandava, per mezzo del Franciotti, ai Magini, con le debite revisioni (2). Si comprende da tutto ciò la ragione per cui la tavola appare tanto corretta e modificata sul rame ; non è tuttavia possibile distinguere le correzioni fatte la prima volta, in base al disegno del Botti, da quelle apportate successivamente, in seguito alla revisione del Tolomei. Per i dintorni immediati di Lucca, come pure per l’area a SE, che comprende il lago di Sesto (o di Bientina) e i paesi circostanti, non si riscontrano correzioni, ed anche la zona costiera non sembra ne abbia subite, se si eccettui l’aggiunta della località “Salto della Cerva „ sul lago di M. Ignoso e forse la rappresentazione stessa di questo lago. Per tutto l’alto e medio bacino del Serchio le modificazioni sono invece molto numerose, e riguardano : A) L’idrografia. Tutto il corso del Serchio a monte di Barga è stato profondamente modificato portandolo più ad oriente (3), anzi si riscontrano le tracce di due correzioni, una generale, ed un’altra locale (presso Castelnuovo di Garfagnana). Gli affluenti di sinistra a monte del “ Lama f. „ e quelli di destra, dalla Pedugna in su, sono profondamente modificati o aggiunti ex novo. Anche l’alto corso della Lima fu corretto. B) L’orografia. Il disegno orografico è corretto e in parte rifatto nella zona di M. Altissimo (questo nome è scritto sopra ad un altro illeggibile), nello spazio fra Ledron e Torrite Cava, e in tutta l’area posta sulla sinistra dell’alto Serchio. C) I centri abitati. Sì veggono le tracce di parecchi nomi grattati, mentre moltissimi sono aggiunti dipoi. Pochi tra questi nel basso Lucchese (Pugliano, S. P.° a Marcigliano), molti più sul medio Serchio (Menabio, P. alla Maddalena, P. a Ca-lauonno, S. Romano) e sugli affi, di sinistra (Burchiano, Le Fabriche, Verni, Fassilica, Calomini, Brucciano ecc.), in numero ancor maggiore nell’alto bacino, dove, anzi, i nomi incisi ab origine e rimasti al loro posto sono la minoranza. Sono in tutto una cinquantina di nomi aggiunti o mutati di posto. p.° cittadino cavata da più tavole state fatte espressamente da diversi periti. Ma perchè ancora a essa si potrà accomodar qualcosa, se l’ecc.mo cons0. non ordinerà in contrario, per essecutione della detta tavola manderemo il Botti fino a Bologna per starci fino a tre giorni perchè veda accomodare quant’occorre a nostra soddisfattione et a piacimento di detto Maggini et dovrà esserci andato a preghiere dello stesso F.co Tegrimi con il quale il d.o Maggini ha trattato questo negotio, quale et dovrà accompagnarlo con due righe di sua mano ». Da altra deliberazione a cc. 60 V. dello stesso volume (del 28 aprile 1608) risulta che il Botti ebbe 70 scudi per compenso del suo viaggio a Bologna e del lavoro fatto pel Magini. A cc. 56 V, 58 R e 60 V si leggono deliberazioni secondo le quali si dà mandato ad Alessandro Franciotti di vedere che il Magini non includa taluni particolari di interesse speciale e di corrispondergli un compenso per le correzioni fatte sul rame. A cc. 154 V, 156 e 158 V è il testo delle lettere scritte in proposito al Franciotti; dalla prima di esse, in data 2 maggio 1608, si rileva che il Magini aveva accennato al Tegrimi che per lare la sua carta conforme al disegno del Botti avrebbe dovuto correggere il rame e desiderava di esser compensato della spesa che sosterrebbe. Il Franciotti fu autorizzato a corrispondergli fino a 100 scudi, e di essi fu rimborsato il 2 luglio 1608 (Cfr. Deliberazione, a cc. 73 R). (1) Uno « Spartimento dei Paludi e terre che sono da Bozano fino a Sasso di‘Montramito » fatto nel 1616, e parte di un « Martilogio dei beni stabili dell’Ecc.o Cons.o nella città e territ0. di Lucca» iniziato nel 1629 da Ferdinando Pulcini e dal Botti finito nel 1630. Cfr. Inventario del R. Archivio di Stato di Lucca, Lucca, Giusti, 1872, voi. I, pagg. 318 e 345*46- (2) Cfr. nel già cit. voi. di «Deliberazioni», anno 1608, cc. I R, e I V. Già in data 5 gennaio 1609 si incarica il Franciotti di scrivere privatamente al Magini che «quanto alla tauola dello stato, hauendola considerata con alcuni suoi amici, vi si è trovato di molti errori, e che con le prime lettere le si farà sapere acciò si contenti comodarla come ha dato intentione di fare...... A cc. 13 V, si legge che il Tolomei presentò all’Ofizio la tavola riveduta. (3) Si vedono sul rame le tracce del corso primitivo che passava per Ceretoli, Bruciano, Molasana. Almagià. 5