— 81 — realmente sovrapposto a quello del Bordone e che la data 1598 sia stata corretta (1). Girolamo Bordone, da Sermoneta, fu dal 1588 cerimoniere della Repubblica di Genova, ma tale ufficio, per lui creato, egli disimpegnava già, senza incarico ufficiale, dal 1564. In questo periodo deve probabilmente aver visitato la Corsica, eseguendone la carta, che poi il De Grassis deve aver restaurato, facendo probabilmente qualche modificazione ed aggiunta (2). Di essa non conosco altre riproduzioni, fuori della grande pittura conservata nel Museo Civico Genovese. 7°) Una carta della Corsica delineò forse nel 1597 Stefano Burone ; ma di lui non restano, eh’ io sappia, se non alcune descrizioni e disegni di fortezze (Calvi, Portovecchio), di quell’anno, e uno schizzo generale, molto rozzo, ma abbastanza corretto nel contorno, della intera isola (3). La carta maginiana non ha rapporti con alcuno dei prodotti a stampa precedenti, rispetto ai quali segna un grandissimo progresso: invece ha molte ed evidenti analogie con la pittura Bordone-De Grassis. 11 mediocre stato di conservazione di quest’ ultima, e soprattutto il colore oscuro da essa acquistato, che rende difficile la lettura, non consentono un confronto molto minuzioso. Il disegno generale dell’ isola è assai simile ; molto simile il contorno delle coste, caratteristico per la estrema frastaglia-tezza, che rivela forse la fonte originaria, utilizzata dal Bordone pel contorno, cioè una carta marina ; specialmente il disegno della costa occidentale ha grandi analogie, ma anche nella orientale vi sono molti elementi comuni, p. es., la esagerata figurazione degli stagni costieri. Comune è anche la grande ricchezza di nomi lungo le coste, che richiama pure l’origine prima da carte nautiche: la maggior parte dei nomi ricorrono in entrambe le carte, ma vi sono non poche divergenze (nomi che ricorrono nella pittura del Bordone-De Grassis e mancano in Mag. e viceversa), specialmente per la penisoletta settentrionale di C. Corso, che anche per la forma diversifica alquanto. Nell’ interno l’orografia è delineata in modo analogo in entrambe le carte, mediante i “ Monti che partono la Corsica „ (così nella pittura genovese ; “ Monti che parteno 1’ isola „ in Magini). Il particolare più caratteristico dell’ idrografia è pure comune. Nella carta maginiana si veggono, nella parte centrale dell’isola, due laghi comunicanti, denominati 1. di Ino e 1. di Crena ; dal primo esce il Golo, dal secondo il Tauignano a est, il Limone (sic) a ovest. La stessa rappresentazione ha la pittura genovese, con la sola differenza che ivi non appare chiara l’origine del Liamone (4). Tra i centri abitati dell’interno, la pittura genovese figura Nebio e Aleria, con mura e torri ; le due città sono invece indicate come distrutte dal Magini (questi ha per errore Alteria) ; “ Mariana distrutta „ appare invece in ambedue (5). Le divergenze tra la carta maginiana e la pittura genovese si spiegano, quando si pensi che certo il Magini utilizzò materiali derivanti dall’originario lavoro del Bordone, non dal restauro del De Grassis, che è del 1598, quindi posteriore all’epoca in cui il Magini ebbe la carta dal Bracelli. Si noti ancora che l’invio del Bracelli al Magini dovette avvenire presso a poco negli stessi mesi (1596 o 1597), in cui anche il Monella mandava all’ Ortelio una carta desunta dalla stessa fonte. « Scripsi ad te nudiustertius, simul quoque misi cartam in qua erat depicta tota Corsica ». Nella successiva lettera il Monella dice poi che la carta inviatagli prima (questa del De Grassi-Bordone) labenti quasi manu erat descritta. Perchè ? Forse il Monelia l’aveva ricavata o fatta ricavare dalla pittura originale, così come poteva, e, date le grandi dimensioni del quadro, con mano incerta ? (1) L’accertamento fu fatto, dietro mia richiesta, a cura dell*Archivio di Stato di Genova. (2) Sul Bordone vedi un breve accenno in Pantanelli Pietro, Notizie istoriche appar tene itti alla terra di Ser-moncta, Voi. I, Roma, 1911, pag. 556 e Volpicella L., I libri dei cerimoniali della Repubblica di Genova, « Atti Soc. Ligure di St. Patria», voi. XLIX, 1921, pag. 9-16. (3) Si trovano alla Biblioteca Vaticana di Roma nel Man. Barb. Lat. 4414, del quale parleremo ancora. Una descrizione della Corsica a cc. 33 R.-34 V di quel manoscr. ha la firma di Stefano Burone; una descrizione di Calvi da la data I aprile 1597. (4) Per questo particolare dell’ idrografia della Corsica cfr. Marinelli O., Scritto cit., loc. cit. (5) Notevole è il numero di città rovinate indicate nella carta dal Magini (anche « Accia rovinata », « Sagona distrutta»), indicazione insolita nelle altre carte maginiane. Almagià. 6