isole è una fedele riproduzione, solo molto semplificata e qua e là anche trascurata, della carta generale del Magini del 1608. È da aggiungere che anche per le parti nuove la carta coronelliana, molto sciatta e tirata via, non rappresenta un progresso sulla maginiana (si vegga ad es. la forma dei laghi lombardi). Diversificano talora le confina-zioni dei vari stati e diversificano poi al solito le coordinate geografiche. Abbiamo p. es. : Genova lat. 43° 52’ long. 30° 30’ Ancona lat. 43° 30’ long. 37° 4’ Roma lat. 41° 50’ long- 36“ 15’ Reggio Cai. lat. 37° 47 long. 40° Napoli lat. 40° 40’ long. 38° C. S. Maria di L. lat. 39° 47’ long. 42° 35’ § 9. Altre derivazioni italiane da carte maginiane. — Le carte del Magini sono ancora utilizzate, direttamente o indirettamente, da numerosi altri autori italiani di carte geografiche dei secoli XVII e XVIII. E di contenuto maginiano la brutta carta d’Italia in proiezione trapezoidale, che si trova nel 2° volume dell’ “ Hercules Siculus sive Studium Geographicum auctore Ioanne Baptista Nicolosio „ Roma 1671. Questa carta, priva di scala (ma 1° di lat. = mm. 34), non comprende le isole, ma solo la parte peninsulare, ed è una compilazione senza valore fatta con la sola scorta del Magini, ma su basi astronomiche diverse (Genova lat. 43° 55' long. 27° 40’; Venezia lat. 45° 15’ long. 31° 10’; Firenze lat. 43° 30’ long. 30° 15’; Roma lat. 41° 52’ long. 31° 45’; Napoli lat. 41° long. 33° 30’; Ancona lat. 43° 31’ long. 32° 37’; Reggio Cai. lat. 37° 52’ long. 35°: C. S. Maria di Leuca lat. 39° 55’ long. 37° 30’). Le carte maginiane hanno servito di base alla “ Accuratissima e nuova delineazione del Regno di Napoli con le sue province ecc. „ data in luce da Antonio Bulifon, mediocre atlantino di ventun carte delle singole province del Regno, della Sicilia e della Sardegna, che ebbe due edizioni, una del 1692 ed una del 1734 (dagli stessi rami) ; riduzioni delle carte delle province napoletane di questo Atlante corredano poi la nota opera “Il Regno di Napoli in prospettiva „ di G. B. Pacichelli (1703) (1). Anche il rarissimo “Atlante Partenopeo „ pubblicato a Napoli circa il 1735 da Paolo Petrini, compilazione di valore assai scarso, contiene molte carte d’Italia (fra le altre quella generale del Regno di Napoli e quelle delle singole province), che derivano, come l’editore stesso talvolta ci fa sapere, dalle carte del Magini (2). Come questi ultimi esempi ancora ci confermano, le carte del Napoletano sono, tra tutte le carte dell’“ Italia,, maginiana, quelle che più a lungo sapravvivono; ed insieme ad esse la carta del Bolognese, che troviamo utilizzata ancora nei primi decenni del secolo XVIII (3), quella del ducato di Mantova (4), alcune del Veneto (Bellunese, Cadorino) e anche quelle della Toscana. Ma di ciò diciamo più particolarmente nel paragrafo seguente. § 10. Le nuove carte regionali che sostituiscono quelle del Magini. — Tra le carte speciali del Magini, quelle del Piemonte e del Monferrato sono forse più presto di qualsiasi altre superate, poiché, come si è veduto, già le carte del Sanson, che hanno la data 1647, si basano in parte notevole su elementi nuovi. Nel 1680 appare poi la grande Carta corografica degli stati di S. M. il Re di Sardegna di Gio. Tommaso Borgonio, che oscura ogni prodotto precedente e serve di fonte al Cantelli, al Coronelli ecc.; non meno buone sono le carte originali del Delisle del 1707 (5). L’opera del Magini è dunque presto dimenticata. Anche le carte maginiane della Liguria, per quanto ottime, non ebbero fortuna (1) Cfr. i miei Studi storici di cartografia napoletana. Parte II, cap. 4 in fine. (2) Cfr. Studi storici di cartogr. napolet,, loc. cit. (3) Luigi M. Casoli, pubblicando nel 1728 in Roma le sue Scritture e ragioni sopra il progetto di dar esito alle Acque chiare delle Valli del Bolognese, vi univa una carta topografica levata dalia carta maginiana. Cfr. Filati, Opere della bibliografia bolognese, Roma 1888, voi. I, pag. 14. (4) Il prefetto di Mantova in una lettera del 23 novembre 1728 ai Principe Governatore, scrive: « Debbo ossequiosamente informarla che Mappa generale di questo ducato non ho mai veduta, oltre la stampata di Gio Antonio Magini in piccolo foglio, che una in grande manofatta di Gian Battista Bertazzolo ecc. ». Cfr. Capii.upi A., Le carte topografiche del Due. di Mantova ecc., già cit., pag. 13 seg. (5) L’autorevolissimo D’Anville (Analyse gtogr. de VItalie, pag. 33) ghidica la carta del Delisle superiore a quella del Borgonio.