— 51 — centino nella Miscellanea Bolognese (1) — non ci è pervenuta, per quanto io ne so; ma potrebbe forse essere un rifacimento di essa la carta di Alessandro Bolzoni, ingegnere anch’esso e parente senza dubbio di Paolo, che si possiede in parecchi esemplari (2). Questa è però una carta molto superiore alla maginiana, che non ha con essa rapporti. Resta perciò in conclusione incerto di quali materiali originariamente il Magini si servisse per compilare il disegno del Piacentino. Dalla dichiarazione più volte citata e riprodotta in appendice, risulta poi : 1°) che il Magini, eseguita la tavola, la mandò al solito in giro per correzione, e che una copia rimase in mano di Cesare Riva, agente del duca a Piacenza, il quale avrebbe dovuto migliorarla e accrescerla, ma non lo fece ; 2°) che il Magini ebbe invece un disegno dell’Alta vai di Nure e un elenco di tutti i feudi del Piacentino, giunto fino a noi; 3°) che ebbe promessa di un disegno dello Stato del Principe Landi, promessa che fu quasi certo mantenuta. Ora chi guardi la tavola del Ducato, osserverà che sono state in essa fatte parecchie correzioni e aggiunte sul rame, appunto nella zona dell’alta Val Nure e nello Stato del Principe Landi. L’alto corso della Nure, che nel rame originale doveva assomigliare al disegno che è nella “Riviera di Levante „ del 1597, è stato migliorato con l’aggiunta di qualche affluente ; due o tre nomi sono grattati e corretti (sotto Lin-guada, sotto Taverna, e più a sud, sotto Caneto), qualche nome è aggiunto di nuovo, come Casalporino. In vai Taro fu, tra l’altro, aggiunto l’affluente di destra che si getta alle Giare, e poi parecchi nomi. Queste aggiunte e correzioni, fatte sommariamente sul rame della nostra tavola, hanno poi trovato posto in modo completo nella più recente tavola della “ Riviera di Genova di Levante „, dove sono anche delineati i confini dello Stato del Principe Landi, che nella tav. 17 mancano. Poiché i materiali per la tavola della Riviera furono dal Magini trasmessi all’ incisore Wright nel 1609, così i dati sopra ricordati per il Piacentino e i relativi ritocchi al rame della tavola sono certo anteriori a quell’anno. In conclusione, dunque, la tavola maginiana del “Ducato di Parma e Piacenza eseguita prima del 1600, deriva da due fonti distinte: per il Parmense una carta inedita, certo assai buona, di Smeraldo Smeraldi ; per il Piacentino materiali pure inediti, ma più deficienti, che più tardi il Mngini integrò in parte eseguendo correzioni sul rame, in base a notizie, elenchi di abitati e disegni parziali avuti prima del 1609 da persone competenti, senza peraltro riuscire a formare un lavoro d’insieme quale avrebbe sperato, se non gli fossero venuti meno la carta del Bolzoni, sulla quale contava, una nuova carta dello Smeraldi e forse altri elementi ufficiali. § 13. La carta DEL Modenese. — La tav. 16 “ Ducato di Modena, Regio et Carpi col dominio della Carfagnana „ (cm. 42X37) si inserisce tra quella del Parmense, già descritta, e la “ Parte piana del Territorio Bolognese „ (tav. 34), la quale ultima si estende ad ovest fin oltre Modena, e, per quanto a scala maggiore, è sostanzialmente identica, nelle parti comuni, alla nostra del Modenese. Questa fu certamente terminata nella seconda metà del 1598, poiché, come si è visto, nel luglio di questo anno il Magini scriveva di averla rifatta fino a quattro volte ; d’altra parte, da alcuni ritocchi sul rame, dei quali diremo in fine di questo paragrafo, si rivela che l’incisione è anteriore a quella della Parte Piana del Bolognese, datata dal gennaio 1599. Come dice il titolo, questa tavola comprende anche Carpi e la Garfagnana; inoltre lo Stato di Correggio e parte del Parmense fino alla Baganza. Per questa ultima parte vi è identità con la tav. 17 testé esaminata; per lo Stato di Correggio, identità perfetta con (1) «Hauendo tutto lo stato piacentino a luoco per luoco in dissegno di mano di quel Paulo Bolzoni di cui scrissi a V. S. ». Cfr. Appendice III, in fondo. (2) Uno alla Comunale di Piacenza in cod. cart. in folio picc. di cc. 28, col titolo : « Della descrittione della diocesi dell’anti | chissima et nobilissima città di | Piacenza fatta per Aless. | Bolzoni Ingegniero Piac. | essendo Vescovo di detta | Città Mons. Ulustriss. | et Reverendiss. Claudio | Rangone | l’anno MDCXV». Sono 12 carte del territorio diviso in vicariati, con l’elenco delle Chiese e delle anime di ciascuna parrocchia a fianco. Un altro esemplare, più tardo (posteriore al 1625), è annesso ad una Descrittione et 7'rattato del Ducato Piacentino et della Sua Diocese dello stesso Alessandro Bolzoni, pure manoscr. alla Comunale di Piacenza ; un terzo esemplare è alla Biblioteca Nazionale di Napoli.