Capitolo Quarto. LE FONTI DELLE CARTE MAGINIANE E LA CARTOGRAFIA DELL’ITALIA NEL SECOLO XVI Premessa. — Venendo all’ indagine particolare dei materiali e delle fonti utilizzate dal Magini per la redazione delle singole carte, seguiremo per lo più l’ordine con cui le carte stesse sono disposte nell’Atlante del 1620, salvo qualche eccezione imposta dalla opportunità di considerare insieme carte fra loro connesse o sincrone. Come già fu avvertito, la numerazione adottata è quella stessa dell’ Indice premesso all’Atlante. Della carta n. 1 (“ Italia antica „ di C. Tolomeo) si dirà in seguito. § 1. Le carte del Piemonte e della Liguria in generale. — Il primo gruppo di carte è costituito da quelle del Piemonte e della Liguria, che debbono essere considerate insieme, perchè riposano su materiali comuni. Esse sono sette e cioè (1) : 2) “ Piemonte et Monferrato „ 46X36.7. 3) “ Stato del Piemonte „ 45.5X33.8. 4) “ Signoria di Vercelli „ 40X34.7. 5) “Ducato del Monferrato con parte del Piemonte „ 44.7X33.8. 6) “ Liguria o Stato della Repubblica di Genova „ (carta d’insieme) 48X33.5. 7) “ Riviera di Genova da Ponente „ 46.5X38. 8) “ Riviera da Genova da Levante „ 46,5X37. Si è già veduto che per tali carte il Magini ebbe i materiali ed eseguì il lavoro in due epoche diverse ed assai lontane: una prima volta nel 1597 (e forse in parte ancora l’anno prima) e una seconda volta, oltre dieci anni dopo, nel 1608-9. Come risulta anche dall’elenco del 1604 (cfr. Append. IV), la prima volta egli mise insieme due carte delle due Riviere e tre carte del Piemonte ; la seconda volta rifece le due carte della Liguria, sostituendole alle vecchie, e fece una nuova carta del Piemonte. Queste tre carte, che diremo della seconda redazione, sono manifestamente le carte n. 2, 7, 8, incise dal Wright delle quali la 7 è anche datata ; ad esse si aggiunge la carta n. 6, che è la carta d’insieme delle due Riviere nuove ed è pur probabilmente opera del Wright. Le carte 3, 4 e 5 rappresentano invece la redazione più vecchia (1596-97) delle carte del Piemonte, come dimostra anche il fatto che esse sono certamente di mano dell’Arnoldi, il primo incisore che lavorò per il Magini; la carta 5, anzi, non è che una continuazione, a scala un po’ ridotta, della carta n. 3, come è avvertito dall’autore stesso nell’avviso apposto a quest’ultima (in alto a destra). Anche le due tavole della Liguria della più vecchia redazione, che il Magini ha eliminato dall’Atlante, ci sono tuttavia rimaste, ed, essendo finora sfuggite alla atten- (i) Si avverta una volta per sempre che le misure delle carte qui riferite sono approssimative. Fra i due lati corrispondenti di ogni carta esistono sempre piccole differenze, che talora arrivano fino a mezzo centimetro.