— 83 — cm. 10.8X23.5 circa, con graduazione ai margini e scala (100 miglia = mm. 90). Non è in complesso migliore di quella dell’Arquer, presentando i contorni del tutto arbitrari ed errori gravi, derivanti dalla confusa mescolanza di elementi tolemaici e moderni. 3°) La carta della Sardegna, anonima, che si trova quasi sempre nelle così dette Raccolte Lafreri. L’originale è una incisione in rame misurante circa cm. 20X30 e porta in alto a sinistra la seguente leggenda : “ Sardinia insula inter africu(m) et tir | renum pelagus sita magnitudine | 562 mil. pas. fertilis ad modum | animaliumque uarii generis abu(n)da(n)s | metallis argentariis stagnis fon | tibus salubris prestantissima | fabius licinius f. „. Non ha graduazione ai margini, nè scale. È forse opera di G. Gastaldi ; accompagna spesso nelle suddette Raccolte la Corsica gastaldina o anche l’anonima citata a pag. 7 9 col n. 1. Assai migliore delle precedenti, è peraltro ancora molto infelice sì pel disegno dei contorni, sì per il rilievo e l’idrografia. Se ne hanno molte derivazioni : una con la stessa leggenda su riportata, ma senza il nome del Licinio, sostituito dalla dicitura : “ Fer. Bert. exc. 1562 „, del resto identica; un’altra con la scritta “ apud. F. Camocium „ e senza data ; un’altra con lievi differenze nei nomi (in genere errate trascrizioni), senza alcun nome di incisore o stampatore. 4°) La Sardegna nel “ Theatrum „ nell’Ortelio (sin dalla prima edizione 1570), rozzo disegno, senza graduazione nè scale, peggiore di tutti i precedenti ; il contorno non ha neppur traccia dei golfi di Cagliari e di Sassari ; manca ogni rappresentazione del rilievo ; l’idrografia è arbitraria ecc. E anonima. 5°) La Sardegna nelle “Italiae, Sclavoniae et Graeciae Tabulae geographicae „ del Mercator (1589), buona incisione in rame, misurante cm. 33.7X22.5 (compreso il margine), graduata ai margini di l’in 1’ e provvista di scala (20 miglia = mm 33l/2). Per quanto difettosa nella rappresentazione orografica ed idrografica, è di gran lunga migliore di tutte le precedenti, soprattutto per la figurazione dei contorni e per la ricchezza dei centri abitati. La carta maginiana (tav. 60 ; cm. 45X34), che è certamente di mano dell’Ar-noldi e probabilmente è da annoverarsi fra le carte di più vecchie dell’“ Italia „ (forse sincrona a quella della Corsica), non ha, al solito, relazione alcuna con i prodotti a stampa sopra ricordati. Essa deriva da una carta, rimasta inedita, delineata da Rocco Cappellino, da Cremona, ingegnere militare, inviato nel 1553 da Carlo V ad eseguire fortificazioni nell’isola e rimastovi poi a tale scopo circa vent’anni. L’originale del Cappellino, si conserva in un manoscritto della Vaticana (Barb. Lat. 4414), già altra volta ricordato (1). Esso contiene (carta 3) una lunga descrizione dell’isola di Sardegna, che sarà riportata integralmente in altro lavoro, con un elenco completo di tutti i baroni e feudatari dell’ isola, descrizione che termina col seguente periodo : “ Et perchè a me pare che el disegno de dita isola non è mai stato tirato ala sua bona forma et siando (sic) io stato et praticato da vinti hani in far fortificar quei lochi per ordine de sua mag.tà, non ho uolsuto manchar de retrarla in la melio forma che si è potuto. Perchè parte el pericolo grande in riconoscer le marine intorno l’isola de Turchi, che al continuo sono imboscati in tera per pillar qualche anima et ancho in tempo destate per la mala sanità del regnio in trasnegiarlo (?) è magior pericolo et per questo li signori del paese stan in le. cità la state et lo inverno stan fora a le sue vile. Chon tuto questo non si è mancato de tenir conto con monti, con piani, uale fiumi et porti et cale et a causa che se conosca chel paese non ha da esere tenuto in tanto pocho conto et stima come tal uolta è stato tenuto, non ho uolsuto mancar de tarla a lo usa che la serue da stampar in Roma lano di 1577 ali 4 de magio. Rocho Capelino da Cremona (2) „. L’intera descrizione della Sardegna è ripetuta nel codice (1) È un manoscritto cartaceo, legato in pergamena, di cc. 48, oltre il foglio di guardia. Non ha titolo. Le prime 28 carte si riferiscono alla Sardegna. Cfr. indietro pag. 81. nota 3. (2) Di Rocco Cappellino tacciono i maggiori storici sardi, come il Fara, il Vico, il Manno, il Martini ecc., e ne tace pure il De Leva nella Stona documentata di Carlo V. Anche lo storico cremonese contemporaneo Antonio Campo, che conosce e ricorda tutti i Cremonesi illustri del suo tempo, non fa parola di lui. Ma il direttore dell’Archivio di Stato di