136 DELL’ HISTORIA VENETA 1617 però a mantenerli in libertà, e ficu rezza , deliberarono di rinforzare maggiormente 1’ Armata fenza indebolire, ò diitrahere le forze terreftri. Conferito il titolo coll’autorità di Capitara Generale a Giovan Giacomo Zane, fecero, oltre l’altre Pro-vifioni, armare in Candia dieci Galee , le quali con mille fanti , raccolti in quell5 Ifola » giunfero finalmente in Golfo a con-gìnS?* giungerli coll' Armata, dopo qualche ritardo, parte nato dal rinforzi di dubbio d’abbatterli in Legni Spagnuli, che fi fapeva infidiar* il camino, e parte per qualche riguardo dell5 Armata Turche-fca, la quale con due maone, e trentafette Galee fcorreva il Mar bianco, oifervabile non tanto per le forze, ò per Tani-mo de’Miniftri Turchefchi, quanto per le negotiationi dell5 Of-funa , che fpinto incontro al Capitano Bafsà un’efpedito Caicchio , gli haveva inviato a donare un Cognato di lui, tenuto fin’all’hora prigione da gli Spagnuoli, e data a cent5 altri *n,rra i fchiavi la libertà , l5 invitava con tali allettamenti, e con ef-Jna)L“ìr Prc^ì uffitii ad infertare gli Stati de’Venetiani, & a fpingere ’Zri{oL. particolarmente fopra Candia l’Armata. Ma i Turchi fteffi, SimtnteZ' abborrendo così empii Configli, s applicarono anzi a fcorrere iHJtjfi. le corte di Calabria , fe bene fenz5 inferir danno di qual (i forte momento. Veramente la Porta, gravemente commofsa „ th vo/fir minacciava i Ragufei, per lo ricetto preftato a’ Vafcelli d'Of» *f,rUco”u funa, & invitata la Republica ad unire feco le forze, per re-^dant^di Primere (comc dicevano quei Minirtri ) i comuni Nemici. Sfw*' Ma il Senato, ancorché daH5efempio del Vice Rè provocato , & invitato da graviilime offefe, non volendo confondere con la Religione l5 Interefie di Stato, rimife la fua difefa alla Giuftitia della Caufa, & alle Armi proprie , fenza om-mettere in ogni parte r & a tutte le Corti T attentione, gli ituìMi- uffitii, e le forze, perrefirtere a così grande Potenza. I Minili,7 Spagnuoli, per atterrire con la fama di vafti apparec-* tener,. chi, facevano correre y che 1* Armata de’ Galeoni, folita a cu-ftodire la Navigatione dell’Oceano, entrando nello Stretto ^ Gibilterra, penetrerebbe nell5 Adriatico, e che in Sicilia taruthi ** pure s armavano di nuovo moltifiimi Legni : voci accredita-dtWojfuna. te jn gran partc dalle procedure del Vice Rè di Napoli , che ingroifava la Squadra del Leiva con alquante Galee, da Ottavio d’Aragona dirette, e permetteva a gli Ufcocchi di feor-