— 50 — dati ed elementi, e tra essi correzioni per la vai di Nure, e otteneva la promessa di un disegno dello Stato del Principe Landi, che poi dovette effettivamente ricevere. Per il Parmense dunque il Magini si è servito di una carta fornitagli da Smeraldo Smeraldi. Questi è un ingegnere parmense (1553-1634), notissimo soprattutto come idraulico, autore di una magnifica pianta di Parma, dedicata a Ranuccio Farnese (1601), di parecchi disegni di sezioni del corso del Po ecc. (1). Le carte corografiche rimasteci di lui — tra le quali ci interessano particolarmente una mappa del fiume Po da Cremona alla foce dell’Adda con la sua firma e la data 1589, e una del Po da Bocca d’Adda a Viadana del 1588 (2) — sono troppo limitate per aver servito di fonte diretta al Magini, ma, confrontate coi tratti relativi della carta ma-giniana, mostrano una corrispondenza generale (3). Certo questi dello Smeraldi sono lavori eccellenti, che dimostrano nell’autore una ottima conoscenza del territorio parmense, onde si può arguire che la carta ch’egli avrà fornito al Magini doveva essere senza dubbio quanto di meglio potevasi avere allora; una carta generale di tutto il Parmense dello Smeraldi non è altrimenti giunta, per quanto oggi risulta, fino a noi (4). È da notare che, mentre il Magini dovette avere dunque là carta dello Smeraldi cui accenna nelle Tavole del Primo Mobile, prima del 1600, egli, ancora dodici anni dopo, attendeva un’altra carta del Parmigiano dello stesso Smeraldi (5) ; certo si tratta di altra carta posteriore, che il Magini dovette sapere esser stata eseguita, ma che non riuscì a procurarsi. E ben noto anche chi fosse Paolo Bolzoni, dal quale il Magini attese per molti anni invano la carta del Piacentino. Di lui si possiede una magnifica carta del corso del Po “ a Castro Arenae usq(ue) ad castru(m) novu(m) Bucae Abduae „ eseguita sui luoghi tra il novembre 1587 e l’agosto 1588 per ordine di Ranuccio III Farnese, oggi conservata nell’Archivio di Stato di Parma (6); ma questa opera, ricchissima di indicazioni e molto accurata, destinata soprattutto a mostrare le pertinenze del territorio piacentino a nord del Po, era troppo limitata spazialmente per poter servire come fonte diretta al Magini. Del Bolzoni si ha poi un diligentissimo elenco di tutte le località del Piacentino, con l’indicazione dei feudatari che le possedevano, manoscritto nella Biblioteca Comunale di Piacenza (7); anche questo elenco non venne peraltro nelle mani del Magini, chè altrimenti egli se ne sarebbe servito per delineare i confini del territorio Piacentino oltre Po (a nord del fiume), i quali invece mancano nella sua carta, e per segnare alcune località importanti, come Bonissima. Ebbe bensì il Magini un elenco analogo, giunto fino a noi nella Miscellanea Bolognese. Una carta di tutto il Piacentino di Paolo Bolzoni, che certo esistette — come asserisce l’autore della dichiarazione che chiude il sopradetto elenco dei luoghi del Pia- (1) Su di lui cir. Affò I., Memorie degli scrittori e letterati parmensi, t. VI, parte 2, pagg. 91 7-2 ( ; Lottici S. e SlTTI G., Bibliografia gene.rale per la storia parmense, Parma, 1904, pag. 131, e specialmente Benassi U., Esposizione di cartografia parmigiana e piacentina. Catalogo (in occasione del I Congresso della Soc. Ital. per il Progr. delle Scienze). Parma 1907, § II, pagg. 13-29. Questi cita 17 tra piante e disegni dello Smeraldi; alcuni altri probabilmente suoi ne ho veduti all’Archivio di Stato di Parma. (2) Cfr. Benassi, Catalogo cit., n. 12 e 7; alla prima peraltro il Benassi attribuisce per errore la data 1590. La seconda non si possiede nell’originale, ma in una copia del secolo XVIII, magnificamente eseguita. Essa è riprodotta in fotolitografia a cura dell’ ing. I. Pelleri, in « Atti della Commiss. Tecnica per la Navig. interna » , voi. II, tav. 2. L’Archivio di Stato di Parma ha anche una carta del Cremonese, Giaradadda e parte del Lodigiano del 1601, nella quale la firma non si legge più, ma che è probabilmente dello Smeraldi o copia di carta sua. (3) Noto peraltro alcune divergenze. Villanova figura nel Magini sulla destra dell’Arda, anziché sulla sinistra ; Ronchi e Canuove, sulla destra del Po più a valle, non figurano nella carta dello Smeraldi. Si osservi poi che nel rame della carta maginiana il corso inferiore del Rigoza (Rigossa) è corretto in modo da farlo sboccare in Taro, anziché in Po. Così anche nella carta del Cremonese. (4) L’Archivio di Stato di Parma ha bensì alcune carte manoscritte del Parmense e Piacentino del secolo XVII, e tra esse una bellissima, ma d’età alquanto posteriore al Magini, molto più esatta e più ricca di indicazioni, tanto pei centri abitati, quanto per l’orografia e l’idrografia. (5) Cfr. Lettera di P. Magnani a G. A. Magini da Parma, 7 agosto 1612, in Favaro, Carteggio cit., pagg. 363-65. (6) Misura circa m. i.7SX°-55 '• sca'a è 3 miglia = mm. 138. È anch’essa riprodotta nei già ricordati «Atti della Commiss. Tecnica per la Navigazione Interna», insieme'con quella dello Smeraldi, che le fa seguito. (7) Cod. cart. leg. ili pergamena del fondo Landiano, di 27 carte n.n- Sul recto della 1 carta ha questo titolo : «Li sedici Quartieri di | tutti li castelli e Ville del | Piacentino, raccolti et com | partiti l’anno 1595 da me | Paolo Bolzoni Piacentino | alli dieci di | Genaro | ». L’elenco è pubblicato da A. G. Tononi, in «Il Piacentino Istruito», 1911, Pagg- 9-17 e 1912 pagg- 53‘8i. i