è che, come si legge a pag. 8 dei suddetti Commentari, scopo dell’autore sarebbe stato anche “ ante oculos ponere veram posituram omnium partium terrae habitatae cum debitis distantiis et sitis prò ut omnes regiones et loca adinvicem servante, ma io credo che alla parte più propriamente cartografica dell’edizione il Magini non abbia gran che contribuito. Infatti, mentre il mappamondo, che apre la serie delle tavole nuove, deriva, come è esplicitamente avvertito, da quello di Mercator, l’Universale di forma ovale che gli fa seguito deriva da quello orteliano ; e copie semplificate e talora peggiorate, ma non afflitto modificate, neppure negli elementi astronomici, di altrettante carte del * Theatrum „ dell’Ortelio, quali appaiono nella edizione 1584, sono la maggior parte delle carte successive (Europa, Spagna, Gallia, Germania, Hel-vetia, Scandia sive regiones septentrionales, Polonia, Hungaria et Transilvania, Graecia, Africa, Egitto, Asia, Natòlia, Tartariae Imp., Cipro, Persiae Regnum, India Orient., Turcici Imperii descriptio, America). Per l’Italia, che maggiormente ci interessa, si hanno le seguenti tavole: 1°) Italia in generale. È una derivazione rimpiccolita dell’“ Italia „ orteliana che, come si sa, è a sua volta riduzione della celebre carta gastaldina, con la quale ha in comune il quadro (1). Anche le coordinate sono le stesse, salvo che nella carta maginiana le longitudini sono per errore spostate di un grado, in modo che al 28° di Ortelio corrisponde il 27° di Magini ecc. La derivazione dalla carta orteliana, anziché dall’originale gastaldino, è provata da caratteristici errori comuni, come Spesa per Spezia, Capubio per Capalbio, Tripolio per Triponzo, Pietrasila per Petrafitta, ecc. Qualche altro errore aggiunge per conto suo il Porro (Ort.: C. Cucho=Castrocucco ; Mag. Chuco ecc.). 2°) Pedcmontium, Afonsferratili et Liguria. È similmente una riduzione della “ Pedemontana Regio „ dell’Ortelio. Il quadro e gli elementi astronomici sono identici. Al posto del titolo della carta orteliana (che è il posto stesso del titolo del “ Piemonte „ gastaldino, che l’Ortelio riproduce) vi è nella carta del Magini uno spazio vuoto. 3°) Tuscia. Riduzione assai semplificata della “ Thusciae Descriptio „ orteliana, che deriva poi dalla nota carta del Beliarmato. Anche qui identità di quadro e di coordinate, errori comuni (Gigio per Giglio, Euti per Buti, Scarino per Scarlino ecc.). La leggenda “ Elba olim Ilva insula inexhaustis Chalybum generosa metallis „ è in entrambi. 4°) Latium seu Territorium Rornae. Deriva pure dalla “ Territorii romani descriptio „ dell’Ortelio, ed è, com’essa, senza coordinate. Il quadro è identico. In questo caso, essendo la carta orteliana assai piccola (è in una sola tavola col Friuli e il lago di Como), è stata copiata senza nulla sopprimere o semplificare. Tre o quattro errori di nomi sono corretti. 5°) Neafolitanum Regnum. Anche questa è quasi certamente una derivazione semplificata della corrispondente tavola orteliana, che riproduce a sua volti quella notissima del Ligorio. Fra le semplificazioni introdotte, con poca abilità, nella carta maginiana, vi è, oltre ad uno sfollamento dei centri abitati, la soppressione dei nomi di popoli classici; essa però non è completa, essendone rimasti alcuni (Trebulana, Acquicoli). I nomi dei fiumi sono spesso in latino come nella carta orteliana. Mancano in entrambe le coordinate ; il quadro è identico. 6°) Marca Anconae olim Picenum. Anche questa carta è assolutamente identica per contenuto alla tavola di ugual titolo che si trova, con la data del 1572, nel ‘ Theatrum , orteliano. Quadro e disegno sono identici; non sembra che alcun elemento del contenuto sia stato soppresso o modificato. Perfino il titolo e lo stemma sono in entrambe le carte allo stesso posto. La carta maginiana ha peraltro le coordinate, di cui l’orteliana è priva. Si conoscono tuttavia altre tavole della Marca d’Ancona, (l) Nelle seguenti pagine ci riferiamo sempre all* edizione del .Theatrum. deirOrtelio del 1584, che 11 cartografo ebbe probabilmente sott’occbio.