- 48 — ammettersi che il Magini abbia avuto sott’occhio una carta speciale; e che ne esistessero, n’è prova il fatto che una, risalente al secolo XVI, si conserva nella Biblioteca Civica di I rento, un’altra, forse anteriore di qualche anno, nel Ferdinandeum di Innsbruck (1). Anche nella pittura di Egnazio Danti sembra evidente, ancor più, anzi, che nel Magini, la utilizzazione di carte speciali. Per i bacini del Sarca e del Chiese e per la vai d’Adige a valle di Trento, il Magini ha poi utilizzato il suo stesso “ Veronese per il Feltrino, il Bellunese e il Cadorino le carte rispettive. Quanto alla carta dello Stato veneto in generale, essa rappresenta, come si è già detto, la sintesi di tutte le carte speciali, esclusa quella del Territorio di Trento: la rappresentazione del bacino atesino a monte di Trento è infatti molto rozza e inesatta, in confronto a quella offertaci dalla tavola speciale, ed offre analogie con quella che si ha nella carta “ Tarvisina Marchia et Tirolis Comitatus „ del Mercator, dalla quale il Magini attinse forse, in mancanza di altri elementi. Ritengo che anche questa carta generale non sia posteriore al 1600; certo era, non solo stampata, ma messa in circolazione prima del 1606, perchè di quest’anno se ne ha di già una ristampa bolognese fatta da Buntadino de’ Buntadini “ cauata dalli più veri e moderni Geografi et in particolare dall’accuratissima descrittione di tutta l’Italia dell’Ecc.mo Sig. Gio. Antonio Magini.... „ (2). Anche questa carta non presenta, in tutto il territorio propriamente veneto, tracce di correzioni sul rame. Il Magini non ve ne introdusse quasi nessuna di quelle effettuate nelle singole carte speciali: così, per citare un solo esempio, nel delta del Po mancano qui la Sacca di Goro e il taglio di Porto Viro; la figurazione è quella che appariva originariamente nelle tavole del Polesine e del Ferrarese, nelle quali poi fu tanto mutata sul rame. La “Parte di Carniola„, delineata al lembo NE di questa carta generale, non entra in alcuna delle speciali; la figurazione deriva dalla tavola “ Forum Iulii, Karstia, Carniola, Histria „ di Mercator. § 12. La carta del Parmense e Piacentino. — Le carte dei ducati farnesiano (Parma e Piacenza) ed estense (Modena-Reggio), nell’órdine dato dal Magini alla sua “ Italia „ e nell’indice relativo, sono intercalate fra le carte della Lombardia e quelle del Veneto, mentre Je carte del Ferrarese e del Bolognese seguono più tardi insieme con le rimanenti dello Stato Ecclesiastico ; ma, per ragioni che risulteranno dalla stessa esposizione, a noi giova considerare una di seguito all’altra le carte di questo gruppo, che presentano alcune caratteristiche comuni e sono anche cronologicamente vicine. Intorno all’epoca cui appartengono le due carte dei Ducati, si sa solo che il Magini stava lavorando agli Stati Estensi sin dal settembre 1596(3) e che nel 1598 aveva rifatto per la quarta volta il Ducato di Modena e Reggio (4). Anche la carta del Parmense e Piacentino, alla quale il Magini, per quanto esplicitamente non lo dica, doveva lavorare nello stesso torno di tempo, perchè era un necessario complemento delle parti già fatte o in lavoro, può essere riferita al 1598. Si osserverà infatti che la dedica attuale di Fabio è sostituita ad altra (della quale si legge ancor benissimo la firma Gio. Ant. Magini), dello stesso tipo delle dediche che figurano nelle carte del periodo 1595-98 (5); d’altra parte la carta è posteriore certo al 1597, perchè presenta una figurazione deile valli della Nure, del Ceno e del Taro, migliore di (1) L’esemplare di Trento è brevemente descritto di C. Battisti Appunti ecc. cit, a nota 4 di pag. prec. (Carte mano-ser. N. 3) ; quello di Innsbruck da A. Feuerstein, Die Entwicklung des Kartenbildes von Tirol, in « Mitteil. K. K. geogr. Gesellsch. in Wien», 1912, pag. 374-76. Secondo quest’autore la carta fu poi anche stampata. L’attribuzione da taluno fatta del disegno conservato a Innsbruck, a Giacomo Gastaldi (cfr. «Berichte der naturwiss-mediz., Vereins» in Innsbruck 1885-86 pagg. XXIV-XXVIII) non è sostenibile. (2) Così nella lunga dedica ad Antonio Galeazzo Malvasia firmata Buntadino Buntadini, in data 15 dicembre 1606. Cfr. innanzi Cap. V, § I. Non so come mai questa carta generale maginiana venga attribuita al 1608 nella buona riproduzione fattane in «Atti del Comitato Tecnico per la Navigaz. Interna». Vol. II, Parte I, tav. 5. (3) Lett. al Duca di Modena in data 26 settembre 1596, cfr. Append. III, n. 1. (4) Lett. a persona resid. in Padova in data 20 luglio 1598 ; Append. III, n. 3. (5) Non è escluso anzi che ricerche particolari possano condurre a rintracciare qualche copia con dedica originale, come se ne hanno per il Vicentino e il ducato di Urbino; a me tuttavia non è finora riuscito di trovarne.