— 64 — Territorio senese sono desunti dal Buonsignori. La dedica attuale della carta del Senese è sovrapposta ad altra precedente, firmata dal Magini. Le due carte del Fiorentino e del Senese presentano poi una caratteristica singolare. Se guardiamo alle indicazioni dei punti cardinali apposti nel mezzo di ciascun lato delle carte, ne deduciamo che esse sono orientate col nord in alto, e in tal caso la orientazione (e conseguentemente la direzione della costa, ecc.) ci appare anch’essa comune alle carte del Buonsignori. Ma il reticolato dei meridiani e dei paralleli è obliquo rispetto ai margini, sicché le due carte hanno in realtà il nord obliquo di 20° circa a sinistra, rispetto alla direzione consueta. Si ripete in altri termini quanto si è già constatato per la carta del Ducato di Urbino. Quando il Magini curò il coordinamento di queste carte della Toscana e di quella del Ducato di Urbino con le contigue, si accorse di dover mutare l’orientazione; per l’una rimediò con l’aggiungere una rosa (non essendovi graduazione), per le altre sovrappose addirittura alla carta già incisa la graduazione (1). Quanto alla data delle due carte ora esaminate, che a un dipresso si debbono ritenere sincrone, essa può esser fissata tra il 1598 e il 1600 (2). Molto posteriore è, nella forma in cui l’abbiamo adesso, la tav. 47, che rappresenta lo Stato della Repubblica di Lucca (3). Per vero il disegno originario, che è certo di mano dell’Arnoldi, dovette essere non molto posteriore a quello delle altre due carte precedenti, con le quali anche questa ha in comune la singolare caratteristica dei paralleli e meridiani obliqui ai margini. In ogni caso, poiché la carta figura già nell’elenco del 1604 annesso alle Tabulae Primi Mobilis e non è ivi ricordata fra le sei che ancor restavano da incidere, si deve ritenere che in quell’anno fosse già stata intagliata. Ma più tardi subì correzioni cosi fondamentali, che equivalgono ad una nuova redazione ; esse però furono eseguite sul rame, onde la nostra carta è forse, tra tutte quelle dell’“ Italia la più tormentata da raschiature, sostituzioni, sovrapposizioni di nomi ecc. Sulla definitiva redazione della carta, siamo informati da documenti archivistici. Risulta anzitutto che nel marzo del 1608 il Magini aveva scritto, valendosi della raccomandazione di un gentilunmo lucchese, Francesco Tegrimi, ai supremi magistrati della Repubblica, per ottenere una descrizione dello Stato, e che di soddisfare a tal richiesta era stato dato incarico all’“ Officio sulle Differenze dei Confini „ ; questo aveva disposto perchè fosse fornita al Magini una corografia fatta altra volta da Marc’Antonio Botti, perito e ingegnere lucchese, anzi aveva autorizzato il Botti stesso a recarsi a Bologna per intendersi col Magini, come costui fece nell’aprile 1608; che, infine, avendo più tardi il Magini fatto sapere per mezzo del Tegrimi che per ridurre la carta da lui già incisa conforme a quella presentatagli dal Botti, era necessario sostenere una spesa per rifare o ricorreggere il rame, l’Officio sopra ricordato deliberava fosse corrisposta all’astronomo bolognese la somma necessaria, incaricando di ciò Alessandro Franciotti, lucchese residente a Bologna, il quale in effetto sborsò al Magini cento scudi (4). Appare perciò confermato che già prima del 1608 il Magini avesse (1) Secondo il d’Anville (Analysc ecc.t. loc. cit.) il Magini avrebbe errato in senso opposto al Buonsignori. (2) Si è visto infatti che nel 1597, dopo la sua visita a'-Roma, il Magini corresse e completò la tavola del Ducato di Urbino con elementi tolti anche dalla carta del Dominio Fiorentino del Buonsignori, della quale non si era servito l’anno innanzi per l’abbozzo del Due. d’ Urbino medesimo ; inoltre dalla carta del Buonsignori è desunto anche il disegno della Val di Magra nella vecchia Riviera di Levante che è del 1597. D’altro lato se, come par sicuro, entrambe le carte (Fiorentino e Senese) sono di mano dell’Arnoldi, esse debbon essere anteriori al 1600. Si tenga presente che nel 1599 vide la luce una carta del Senese di Orlando Malavolti (annessa alla seconda edizione della Historia di Siena del medesimo), la quale, pur avendo a base la carta del Buonsignori, è di essa più completa e più corretta. Ma il Magini non se ne è servito. (3) Anche di essa si hanno esemplari senza la dedica, non dissimili però dagli altri per contenuto. Cfr. indietro Cap. II, § 2. (4) La lettera o le lettere scritte dal Magini all’Ecc.mo Cons. di Lucca non sono conservate, ma esiste la Deliberazione presa dall’Offizio sulle Differenze de’ Confini, che qui di seguito riportiamo ^Arch. di Stato di Lucca: Offìzio sulle Differenze de’ Confini; Deliberazioni, Voi. XV, anno 1608-09, cc. 53 R., adì 19 marzo 1608): «Essendoci stata partecipata dalli ecc.mi sig.ri una lettera di Gio. Antonio Maggini____ [3 parole illeggibili]— il quale alcuni giorni sono domandava se li desse la descrittione del loro stato et dall’ecc.mo cons0. fu dato cura a noi che si li mandasse, et hauendola considerata, a noi non par bene che detta descrittione se li mandi a nome publico, ma a nome di persona particulare, per degni respetti; et perchè fa detto Gio. Ant°. instanza d’havere la detta descrittione etd’haverla presto, non habbiamo trovato miglior espediente che valerci di una tauola assai buona che si troua haver fatto Marcant.0 Botti altre volte per qualche