— 129 — le strade principali e le indicazioni di carattere militare sopra menzionate. Anche la rappresentazione del delta padano (con la Sacca di Goro ecc.), così antiquata nelle carte maginiane, è riprodotta senza sostanziali modificazioni nella carta del Padovano e Polesine. Numerosi sono gli errori di trascrizione (p. es. Angiago per Asiago, Mesata per Mesola [il Sanson aggiunge qui ruiné], Valles de Celle per Vallicelle ; Garo per Goro etc.). Anche le coordinate diversificano talora alquanto da quelle delle più originali carte del Sanson (1). Riguardo al Reame di Napoli, VAtlas Nouveau non contiene che la seguente carta generale : “ Le Royaume de Naples divise en douze provinces sur les Memoires les plus nouveaux par le S.r Sanson etc. „ H. laillot 1692. Scala di 50 miglia ital.= mm. 66. Coordinate: Napoli lat. 41° l0’ long. 58° 37’. Vieste lat. 42° 8’ long. 40° 37’. Reggio lat. 37° 58’ long. 39° 58’. C. S. Maria di Leuca lat. 40° 5’ long. 42° 22’. Questa carta è una derivazione semplificata della carta generale del Regno di Napoli del Magini e non contiene nessun elemento che non sia in quest’ ultima. Per la Sicilia abbiamo: “La Sicile divisée en ses trois provinces ou vallées.... par le S.r Sanson. Hubert jaillot 1692 „. Essa è riproduzione della già citata carta della Sicilia con la data 1663 e si basa pure su elementi maginiani; ha qualche lieve correzione per 1’ idrografia e l’aggiunta dei confini delle tre valli. Come già fu accennato, le latitudini coincidono con le maginiane, le longitudini invece differiscono di circa un grado. Per la Sardegna abbiamo : “ Carte nouvelle de l’Isle et Royaume de Sardegne etc. levée par ordre exprès etc.... par le S.r Sanson.... „. È anche essa una riproduzione dell’ altra precedentemente citata e senza data. Non sembra avere alcun elemento che non sia maginiano. Le carte contenute nell’Atlante ora citato sono pure riprodotte, in tutto o in parte, in altre raccolte, come VAtlas Nouveau di Covens et Mortier (carte di vari autori e date da! 1683 al 1761), l’Atlante del Jaillot ecc. (2). In conclusione il Sa.ison sembra aver avuto larghi materiali nuovi soltanto per la Savoia, il Piemonte, la Liguria e qualche parte dello Stato di Milano; per tutto il resto d’Italia, fondamento delle sue carte sono ancora i materiali maginiani, parzialmente integrati, sostituiti o corretti per alcune regioni del Veneto (Friuli. Trevigiano, Alto Adige), non sensibilmente modificati per l’Italia centrale meridionale e le isole, salvo qualche correzione isolata e l’aggiunta di strade, confinazioni ecc. Merito personale del Sanson sembra essere invece l’introduzione di notevoli modificazioni nel reticolato astronomico, ma lo studio di esse non può esser fatto qui, perchè si collega alla indagine delle basi astronomiche di tutte le carte del Sanson, a cominciare da quelle di Francia, e ciò esce dai limiti del presente lavoro; uno studio generale e completo su questo insigne geografo francese sarebbe del resto molto desiderabile. § 6. Influenza pel Magini sul Seutter, sul De Vaugondy e su altri cartografi stranieri del secolo XVIII. — L’influsso, diretto o indiretto, del Magini si può agevolmente constatare ancora in alcuni Atlanti, specialmente tedeschi, del secolo XVIII. Citiamo traessi solamente 1’“ Atlas Novus, si ve Tabula e Geo-graphicae totius orbis etc.„, di Matteo Seutter, pubblicato ad Augusta circa il 1730(3). Esso, nelle copie da me vedute, contiene: (x) Queste carte dei Domini Veneti e paesi circostanti del Sanson non sono ricordate nel Saggio di cartogr. veneta di G. Marinelli, più volte citato. (2) Vedi i cataloghi di queste carte in Lenglet Dufresnoy, Op. cit., Voi. I, pag. 195 e segg. (3) Il Seutter ( 1678-1736) era un incisore, noto per aver messo in commercio una grande quantità di carte, ma quasi tutte derivate da materiali già editi. Il Sandler {Matthàus Seutter und seine Landkarten ; in « Mitteil. des Vereins fur Erdk. zu Leipzig», 1894, pp. 5-38) ha dato un elenco completo delle sue carte. In esse ne figurano parecchie altre relative all’ Italia, oltre quelle qui sopra citate come facenti parte dell’ Atlas Novus, ma abbiamo creduto superflua un’ indagine speciale per rintracciarle. Gli stessi atlanti del Seutter non sono tutti uguali fra loro, anche se hanno lo stesso tìtolo, poiché egli componeva le singole copie facendo una scelta più o meno larga, secondo la richiesta o il bisogno, tra il suo Almagià. 9 t