— 100 — per quest’ultima, priva di graduazione, rimediò aggiungendo una rosa di venti, per le altre tre, ricorse all’espediente di sovrapporre alle carte, già ultimate ed incise, una graduazione obliqua ai margini. Questo fatto è assai importante, perchè conduce a concludere (nè vi può essere altra spiegazione) che il Magini ha, almeno in taluni casi, sovrapposta la graduazione dopo aver eseguita la carta. Vedremo anzi tra breve che le carte della Toscana non sono le sole per le quali ciò si avvera. Giacché si è parlato di orientazione, non sarà inutile ricordare che delle sessantuna carte dell’Atlante, cinquantuna hanno il nord in alto ; per le altre la orientazione diversa (cinque con l’ovest in alto, altrettante con l’est, una col sud), trova quasi sempre la sua ragione nella necessità di adattamento allo spazio ed al formato prescelto; in alcuni casi (Corsica, Istria, Bresciano), ciò appare evidentissimo, data la forma e l’estensione delle regioni rappresentate. § 6. Le coordinate geografiche delle carte maginiane. — Occorre ora prendere in esame quella che costituisce la parte forse più cospicua dell’opera personale del Magini, cioè la determinazione della rete delle coordinate geografiche, così per la carta generale dell’Italia del 1608, come per le carte regionali; ma il ricostruire il lavoro fatto a tal uopo dal nostro astronomo è cosa tutt’altro che agevole, mancandoci qualsiasi indicazione da parte sua circa il procedimento seguito. Molti punti restano perciò tuttora oscuri. Ad ogni modo è intanto da tener presente quanto segue : I) Il Magini non utilizzò affatto per le sue carte d’Italia gli elementi astronomici da lui utilizzati o comunque messi insieme in altre opere. Tali elementi sono: a) L’elenco di coordinate annesso alla prima edizione delle sue Ephemericles coelestium motuum (1582); b) Gli elementi utilizzati per la edizione del Tolomeo (1596); c) L’elenco di coordinate rinnovato per la edizione 1599 delle Ephemerides sopra indicate. L’elenco inserito a carte 60V-62V della prima edizione delle Ephemerides contiene ben 88 località italiane; i valori di latitudine e longitudine relativi, attinti a fonti ignote, sono notevolmente discordanti da tutti quelli correnti al tempo suo (1); se ci si provasse a costruire il contorno dell’Italia in base a tali elementi, ne verrebbe fuori una figura enormemente diversa da quella che ha l’Italia maginiana. Del resto, quando il Magini compilava questo elenco, per la più antica delle sue opere a stampa, non pensava ancora affatto a lavori cartografici ; di esso non occorre perciò occuparci altrimenti. Nel mettere insieme le tavole moderne per la sua edizione della “ Geografia „ di Tolomeo, il Magini non fece, per quanto concerne g'i elementi astronomici, opera organica ed omogenea, in quanto che, per le carte parziali, si limitò ad accettare gli elementi delle sue fonti, senza occuparsi di uniformarle. Così nelle tavole del Piemonte e della Tuscia accolse le coordinate delle corrispondenti carte orteliane, in quella della Lombardia le coordinate della carta Gastaldi-Tilman, in quella della Sicilia e Sardegna le coordinate della analoga tavola moderna del Tolomeo gastaldino del 1548. Nei casi nei quali le sue fonti erano carte prive di graduazione, il Magini o l’omise anch’egli, come nelle tavole del Lazio e del Napoletano, o la desunse da fonti a noi ignote, ma indipendenti del tutto da quelle delle altre carte graduate ; ciò si verifica per In tavola della Marca d’Ancona e per quella del Friuli (2). Da questo procedimento derivano notevoli incongruenze (3), chela carta generale d’Italia, (1) L’elenco è riportato nell’Appendice V. ^ (2) Per la Marca d’Ancona il fatto era stato già notato da O. Marinelli (.Materiali per la storia della cartografia marchigiana già cit.. pag. io), cui è pur sembrato inesplicabile. Si può notare tuttavia che per le località di questa regione le coordinate non differiscon gran che da quelle offerteci dal suddetto elenco del 1582. Ma per il Friuli la cosa c ancor più strana, in quanto nella tavola figura Venezia, ma con coordinate diverse (per la long, vi è differenza di un grado intero !) da quelle che la città ha nella precedente tavola della Lombardia. Si può credere che nelle long, di questa tavola vi sia un errore materiale dì incisione, onde al posto del 350 meridiano si debba leggere 340 e così via. (3) La più grave è quella, accennata nella nota precedente, e relativa alla diversa situazione di Venezia nelle due tavole del Friuli e della Lombardia.