- 77 — tica situazione (1). L’Atlantino napoletano è invece molto più ricco nella figurazione delle torri costiere, che si susseguono fittissime specie in talune zone (il Mag. ne ha assai meno e di parecchie ha soppresso il nome lasciando il segno) ; inoltre esso, nella carta d’Abruzzo Vltra, presenta un gran numero di ville, che mancano nel Magini. Ora, i perfezionamenti introdotti dal Magini nell’ idrografia e nei centri abitati, debbono spiegarsi ammettendo che il Magini abbia integrato i materiali ufficiali dei quali si è discorso con altre fonti ? Non mi par possibile. Gli clementi che appaiono in più nelle carte del Magini sono di tal natura che presuppongono un nuovo lavoro fatto sui luoghi. Se osserviamo ad es. la rappresentazione maginiana dell’alta valle del Salto, in confronto a quella dell’Atlantino napoletano (tav. VII), riscontriamo, accanto alla identità fondamentale nel disegno idrografico e nella posizione dei centri comuni (Tagliacozzo, S. Donato, Scurgola, Magliano, Torano, Rosciolo, S. Anatolia, ecc.), l’aggiunta nel Magini, di S.te Marie, C. Vecchio, Marano, La tusci, Civitella, Le Grotte, Spendino ecc. ; la sostituzione di Coll’Arso al posto di R.ca Randise, la soppressione di Poio di Valle ; troviamo inoltre differenze di grafia (Scurcula per Scorzolo, Lopesco per Pescorocciano ecc.) ; infine anche l’aggiunta in Mag., di un affluente di sinistra del Salto. Analoghe osservazioni possono farsi ovunque. Ora tali aggiunte e correzioni non possono pensarsi senza una nuova revisione sul terreno. Io penso dunque che la carta originale Stigliola-Cartaro fosse realmente quale ci è presentata dall’Atlantino Napoletano ; che tuttavia, pochissimi anni dopo la sua esecuzione, ne fosse fatta, per dir così, una nuova edizione migliorata e completata, in seguito a nuove ricognizioni, e che questa avesse nelle mani il Magini, utilizzandola come fonte presso che esclusiva. La nuova edizione era fatta probabilmente allo scopo di recensire tutti i centri abitati e solo in via accessoria apportò miglioramenti agli altri elementi del disegno (2). Copia dei materiali originari Stigliola-Cartaro ebbe invece forse tra le mani Egnazio Danti, per la sola carta “ Aprutium „ dipinta nella Galleria Vaticana ; essa è infatti la sola che presenti analogie strette col Magini, non per il disegno delle coste, ma bensì per l’idrografia e i centri abitati; per l’uno e per l’altro elemento la figurazione del Danti è peraltro più povera, come l’Atlantino napoletano (3). Che il Danti sia riuscito ad avere una copia della carta dell’Abruzzo fatta dallo Sfigliola non è impossibile, poiché, come si è visto, questi aveva certo iniziato — e forse da alcuni anni — il suo lavoro nel 1583, anno in cui il Danti terminò le sue pitture. La tav. 56 dell’Atlante maginiano, “Terra d’Otranto olim Salentina et Iapigia „ si allontana sostanzialmente dall’Atlantino napoletano. Il contorno delle coste è per vero molto simile nei particolari, ma la figurazione generale della Penisola salentina appare del tutto diversa, come conseguenza del fatto che nell’Atl. Nap. l’asse dell’ intera penisola è orientato da NO a SE, anzi quasi da ONO a ESE, mentre nel Magini tale orientazione si ha solo nella parte settentrionale, mentre nella meridionale, al-l’incirca a sud di una linea T. S. Cataldo-Lecce-T. Castiglione, l’asse della penisola è orientato in senso meridiano, più ancora che in una carta moderna. Questa divergenza così appariscente, che tuttavia potrebbe spiegarsi come correzione fatta dal Ma- (1) Si deve osservare che il Magini indica gli abitati del Regno in due modi, con casetta (o gruppo di casette) o con semplice circoletto. Quelli della prima categoria — naturalmente i più importanti — corrispondono all* ingrosso ai centri che si trovano enumerati negli elenchi, di provenienza ufficiale, delle località del Regno o nei cataloghi dei fuochi. Di tali elenchi ve n’è qualcuno anche del secolo XVI (Nomi delle provincie, città terre, Castelli et vescovati del Regno di Napoli, ecc. In Napoli appresso Horatio Salviani, Cesare Cesari e Fratelli MDLXXXII); e un elenco col numero dei fuochi è pure apposto a ciascuna carta dell’Atlantino barberiniano firmato P. C. Ma non vi è corrispondenza perfetta nè fra questi due elenchi, nè fra essi e i centri abitati di prima categoria delle carte maginiane. (2) Una sola divergenza notevole trovo — se si prescinda dalla carta della Puglia — per l’idrografia, tra il Magini e l’Atlantino napoletauo, ed essa riguarda l’alto corso dell’Aterno. Questo nell’Atl. nap. è prolungato a monte, sì che figu* rano in esso Ci vitareale, Laposta, Borbona ; nel Magini queste invece sono sull’alto Velino. La correzione ha portato un po’ di perturbamento in quest’area, onde ad es. Montereale è scomparso in Mag. (3) Ma Danti ha qualche elemento peculiare notevole, p. es. la biforcazione dell’Aterno a sud di Aquila, il disegno del lago di Scanno e di un altro bacino lacustre vicino ; inoltre in Danti il lago Fucino ha forma diversa da quella che ha in Mag. e nell’Atl. Napolet., poiché appare come un’ovale allungata in senso NO-SE.