- 109 - reti a mano dette voghette (e che sono salari a lungo manico) i pesci propriamente detti sono messi in vendita subito. Le anguille, invece, si chiudono nei vivai o boleghe, grosse ceste di vimini, donde a suo tempo si estrarranno, sia per mandarle a Napoli e a Roma nella circostanza delle vigilie di Natale e di Pasqua, sia per arrostirle, marinarle nell’aceto del Vasto, e chiuderle in quei barili, che si mettono in commercio sotto il nome di miglioramenti di Co-macchio. Le acquatelle, le piccole sogliole ed altri pesciolini si friggono in enormi padelle ripiene di grasso d’anguilla colato dagli spiedi della rosticceria ; anche essi si condiscono con aceto del Vasto e sale di pastorizia. L’uso di questo sale terroso e sporco non è giustificato che da un’economia mal intesa. E la causa della scarsa delicatezza dei prodotti di Comacchio, poco o punto apprezzati dalla gente ricca. In media, salvo negli anni in cui la rigidezza dell’inverno abbia mutato in ghiaccio le acque lagunari ed ucciso la dote, la pesca di Comacchio produce 1,300,000 chilogrammi di pesce; metà conciasi, metà si vende fresco. 5. Storia e leggende. — La Romagna, la regione italiana che più di qualsiasi altra serba l’impronta di Roma (ne è indizio il suo nome stesso), fu gallica per abitatori e costumanze sino a due secoli prima di Cristo. Come a maestrale la Magra segnava il confine d’Italia, così a grecale il Rubicone; e quando Cesare coll’esercito proconsolare delle Gallie passò il Rubicone e occupò Rimini, quel suo atto fu giudicato fazioso, perchè era proibito penetrare in armi dentro il territorio della patria. Augusto, fondatore dell’impero, die’ diritto di cittadinanza ai Galli cisalpini e fondò a Ravenna, che vantava origine umbra e che non mai era stata conquistata dai Galli, 1’ arsenale marittimo orientale di Roma. Quattro secoli dopo, Onorio, primo imperatore di Occidente, figlio di